Galileonet.it, 19 marzo 2008
Gli scimpanzé sono spesso utilizzati come caricature degli esseri umani per scopi pubblicitari e di intrattenimento
Gli scimpanzé sono spesso utilizzati come caricature degli esseri umani per scopi pubblicitari e di intrattenimento. L’utilizzo improprio della loro immagine però influenza negativamente la percezione del pubblico sul rischio di estinzione cui sono sottoposti attualmente questi animali. La tentazione di sfruttare l’immagine degli scimpanzé per veicolare un messaggio ha contagiato anche l’American Association for the Advancement of Science (Aaas) che su un recente numero di Science ha pubblicato una campagna pubblicitaria con protagonista il Pan troglodytes. La campagna ha riportato così all’attualità le polemiche sull’uso degli scimpanzé nelle pubblicità e nei film e spinto alcuni studiosi del Center for the Study and Conservation of Apes del Lincoln Park Zoo di Chicago e del Jane Goodall Institute di Arlington a rendere noti i risultati di una ricerca svolta nel 2005 e ripetuta nel 2006, sulle conoscenze del pubblico generico riguardo la ”salute” delle grandi scimmie antropomorfe (scimpanzé, gorilla e orango). Dall’inchiesta era infatti emerso che gli scimpanzé sono percepiti meno a rischio delle altre scimmie proprio a causa della loro popolarità. Una percezione che non ha alcuna attinenza con la realtà dal momento che in Africa sono classificati addirittura specie in estinzione. Secondo i ricercatori, le azioni mediatiche che sfruttano le specie in pericolo concorrono a creare un immaginario collettivo distorto, e a veicolare informazioni spesso sbagliate. Un effetto ancora più grave se si considera che in molti paesi la Cites (Convenzione internazionale per il traffico di specie esotiche) non è stata ancora ratificata o, comunque, non è rispettata.