Il Sole 24 ore 16 marzo 2008, Gianni Dragoni, 16 marzo 2008
Air France detta le condizioni. Il Sole 24 ore 16 marzo 2008. L’offerta vincolante di acquisto di Air France-Klm per Alitalia è valida solo fino al 31 marzo
Air France detta le condizioni. Il Sole 24 ore 16 marzo 2008. L’offerta vincolante di acquisto di Air France-Klm per Alitalia è valida solo fino al 31 marzo. Entro fine mese Jean-Cyril Spinetta vuole incassare l’accordo formale dei sindacati al suo piano di ristrutturazione, l’assicurazione scritta del Governo che venderà il suo 49,9% nella futura Ops (Offerta pubblica di scambio), la garanzia del Tesoro di tenere indenne Air France dai rischi e danni eventuali per la causa da 1,2 miliardi di euro intentata dalla Sea. Insomma, le tappe principali della privatizzazione si dovranno decidere con questo Governo, prima delle elezioni di metà aprile. Pochi margini saranno quindi lasciati all’esecutivo post-elezioni. Air France prevede di ottenere l’assenso dell’Antitrust europeo entro la fine di maggio e quindi di aprire la pratica davanti alla Consob per l’Ops sul 100% dell’Alitalia. L’Offerta dovrebbe partire entro fine giugno e concludersi a fine luglio. Questo il contenuto dell’offerta finale di Air France che è stata accettata ieri sera dal consiglio di amministrazione presieduto da Maurizio Prato. Un sì alla vendita pronunciato con grande fatica, come dimostra la lunghissima riunione del cda. Il consiglio ha approvato anche il programma per un prestito ponte da 250 milioni, con garanzia del Tesoro, che deve essere emesso entro questo mese perché i soldi stanno finendo. Dopo la mezzanotte però non era ancora stato comunicato in maniera ufficiale l’esito del cda, ancora riunito fin dalle 10 di mattina, né il contenuto dell’offerta. Sono circolate voci di dissidi sia nel del cda di cinque componenti (di cui due dirigenti del Tesoro, Giovanni Sabatini e Luciano Vannozzi, oltre ad Aristide Police e a Carlo Santini) sia nel Governo, per il peggioramento della proposta di Spinetta. Voci non confermate, ma certo ci devono essere stati problemi, aggravati dalla propensione di Alitalia, che sembrava essersi interrotta con la gestione Prato, a ritardare alle ore notturne i comunicati sgradevoli. Evidentemente la trasparenza dell’informazione non è stata considerata un obiettivo importante. Neppure la Consob nella settimana finale del negoziato ha chiesto ad Alitalia e Air France di far luce sui punti delicati dell’offerta, nonostante questi fossero a conoscenza di un centinaio di persone. Secondo fonti autorevoli, gli esuberi sono saliti a 2mila (prima erano indicati in 1.700), oltre ai 5mila lavoratori che resteranno nell’Alitalia Servizi, parcheggiata nel limbo di Fintecna, con la prospettiva tra quattro anni, quando nel maggio 2012 scadranno i contratti di appalto settennali per Alitalia, di non avere più lavoro o di dover ridimensionare i contratti. Nell’Alitalia (la parte "Fly") rilevata da Air France ci saranno, al netto degli esuberi, circa 12mila addetti, compresi circa 3mila oggi di Az Servizi, sui 19.500 che sono ripartiti tra la Fly e La Servizi. Il prezzo di acquisto è sceso non solo per il ribasso di Borsa della carta offerta da Air France, ma anche perché – secondo indiscrezioni – sarebbe peggiorato il concambio offerto dai francesi dopo l’accertamento delle perdite aggiuntive derivanti dal rincaro del petrolio. Alitalia, per miopia dei dirigenti e scarsità di risorse, non è coperta contro il caro-petrolio come fanno quasi tutti i grandi vettori. Parigi non offrirebbe più una propria azione (valore attuale 15,98 euro) ogni 70 di Alitalia. Secondo indiscrezioni, il concambio discusso nel cda sarebbe di un’azione Air France ogni 90 di Alitalia, che corrisponderebbe a 17,75 centesimi per ogni titolo Alitalia, rispetto ai 35 centesimi stimati in dicembre. Se confermato, questo concambio ridurrebbe dal 3% al 2,6% la partecipazione che il ministero dell’Economia avrà in Air France-Klm. E pensare che il ministro dell’Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, aveva detto che il Tesoro avrebbe avuto una partecipazione «significativa» nella holding Air France-Klm. Prima che si riunisse il cda, era trapelato che i francesi volevano un concambio nell’Ops di un’azione ogni 160 Alitalia, che corrisponderebbe a un prezzo di soli dieci centesimi per azione. Anche per le obbligazioni convertibili, i «Mengozzi bond», i francesi hanno abbattuto l’offerta: secondo indiscrezioni non pagheranno più l’intero prezzo nominale, come promesso in dicembre, ma il prezzo di mercato, pari a 85 centesimi ogni 100 di nominale secondo il prezzo di venerdì, con un esborso di cassa di 608 milioni di euro per titoli che valgono 715 milioni di nominale. I francesi si impegnano a un aumento di capitale da un miliardo, aumentato rispetto ai 750 milioni precedenti. Air France ha aumentato anche i tagli alla flotta: via 42 aerei, i velivoli scenderanno da 179 a 137. Saltano, di fatto, anche i cinque aerei del settore cargo e questo potrebbe impensierire i piloti dell’Anpac, il sindacato che ha dato l’appoggio più convinto a Spinetta, mentre la Cgil è la più ostica. Domani il Tesoro darà il suo parere alla vendita, martedì comincia la trattativa sindacale. Gianni Dragoni