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 2008  marzo 15 Sabato calendario

E ora Mozart ci mette la faccia. La Stampa 15 marzo 2008. Naso importante, un leggero doppiomento, capelli scuri screziati d’argento, labbra sottili, occhi tristi, una bellissima giubba rossa: è Wolfgang Amadeus Mozart, signore e signori - per davvero, questa volta

E ora Mozart ci mette la faccia. La Stampa 15 marzo 2008. Naso importante, un leggero doppiomento, capelli scuri screziati d’argento, labbra sottili, occhi tristi, una bellissima giubba rossa: è Wolfgang Amadeus Mozart, signore e signori - per davvero, questa volta. Dopo 200 anni di ipotesi e riproduzioni più o meno fantasiose - come quella dei cioccolatini «Mozarttaler» - un dipinto a olio consegna alla storia - per la prima volta in maniera compiuta e precisa - le fattezze del Mozart maturo. Il ritratto, 47x35cm, è stato fatto «dal vivo» nel 1783 ma identificato solo oggi da Cliff Eisen, professore di «storia della musica» presso il prestigioso King’s College di Londra. «Questo è il più importante ritratto di Mozart tra i quattro considerati autentici arrivati sino a noi», ha detto il professor Cliff Eisen. «L’opera - ha poi spiegato il professore -, risale al periodo viennese, quello dei suoi più grandi successi professionali». Secondo Eisen, il dipinto sarebbe una creazione di Joseph Hickel (1736-1807), pittore della corte imperiale austriaca, posseduto per secoli dalla famiglia di Johann Lorenz Hagenauer - il più caro amico di Mozart. Un regalo - così vuole la tradizione orale degli Hagenauer - fatto al grande compositore da parte di un parente di Hickel, per ringraziarlo della sonata K375 - da lui espressamente commissionata. La lettera Eisen è riuscito a «individuare» il prezioso ritratto grazie allo studio dell’epistolario di Mozart: in particolare, una missiva scritta dal compositore nel 1782 a uno dei suoi «protettori», la baronessa Martha Elisabeth von Waldstatten. Per quanto riguarda quel meraviglioso soprabito che solletica tanto disperatamente la mia fantasia - scrive Mozart -, le sarei immensamente grato se mi facesse sapere dove posso trovarlo - e quanto costa, visto che l’ho dimenticato. Ero talmente preso dalla sua bellezza che non ho annotato il prezzo». Una voglia che si trasforma quasi in ossessione: «Devo assolutamente avere un soprabito come quello - dice ancora Mozart - fosse anche per i bottoni, che da soli valgono la pena dell’acquisto. Sono di madreperla, con pietre bianche ai bordi e una bellissima pietra gialla al centro: era da tanto che li desideravo». Una descrizione minuziosa che combacia perfettamente con la giubba rossa indossata dal «candidato» Mozart dipinto nel quadro. «Questa è una scoperta veramente significativa», ha commentato Simon Keefe, dell’università della musica di Sheffield. «Eisen ha fornito prove convincenti che il ritratto sia in effetti quello cui Mozart stesso si riferisce in una lettera - indirizzata questa volta a suo padre. Visto e considerato che ci sono pochissime riproduzioni ”autentiche” di Mozart, specialmente rispetto agli ultimi anni della sua vita, questo dipinto andrà a scolpire l’immagine di Mozart nella coscienza collettiva», ha chiosato Keefe. Il quadro, sconosciuto ai più per ben duecento anni, è stato infine acquistato da un collezionista americano nel 2005 (oggi vale alcuni milioni di dollari), che nulla ha sospettato sino a che Daniel N Leeson di Los Altos, California, si è reso conto del legame con la famiglia Hagenauer. Quindi la perizia di Eisen. Che oggi presenterà la sua ricerca ad un selezionato gruppo di studiosi della «Royal Musical Association» a Londra. BERNARDO MATTIA BAGNOLI