Varie, 17 marzo 2008
La Domenica del Corriere fece la sua prima apparizione l’8 gennaio 1899. Fatto di dodici pagine, era l’inserto domenicale del Corriere della Sera e veniva recapitato in omaggio agli abbonati del quotidiano
La Domenica del Corriere fece la sua prima apparizione l’8 gennaio 1899. Fatto di dodici pagine, era l’inserto domenicale del Corriere della Sera e veniva recapitato in omaggio agli abbonati del quotidiano. Tutti gli altri lo potevano comprare nelle edicole al prezzo di 10 centesimi. Fortemente voluto dall’allora direttore del Corriere Luigi Albertini, si avvaleva per le illustrazioni di un giovane disegnatore, Achille Beltrame, cui era affidato il compito di raccontare con la sua tavola in copertina il fatto più interessante della settimana. Così un articolo anonimo apparso sul Corriere il 2-3 dicembre 1898 presentava la Domenica del Corriere: «Un giornale per le famiglie […] che tutti i lettori, anche quelli di mediocre coltura, potranno intendere e gustare». Gli italiani se ne innamorarono: tra gli anni Venti e Trenta La Domenica diventò uno dei principali strumenti di informazione di buona parte della popolazione. Sulle sue pagine trovarono spazio anche le grandi firme del Corriere, da Luigi Barzini a Indro Montanelli. Il successo, però, si deve soprattutto ai disegni: oltre al già citato Achille Beltrame, lavorarono per La Domenica Giorgio De Gaspari, Ugo Guarino, Walter Molino, Giorgio Tabet, Mario Uggeri ecc. Con gli anni Sessanta arrivò la crisi delle copie: dopo vari tentativi di rilancio, soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, La Domenica del Corriere chiuse definitivamente nel 1989 per trasformarsi in un nuovo settimanale di cronaca nera e rosa chiamato Visto. Gli ultimi cinque direttori della Domenica del Corriere furono Maurizio Costanzo, Paolo Mosca, Antonio Terzi, Pierluigi Magnaschi e infine Marcello Minerbi, che fu poi il primo direttore di Visto. Una mostra al Palazzo Reale di Milano (23 novembre - 3 febbraio) ha avuto grande successo proponendo la parabola del settimanale attraverso 370 illustrazioni d’epoca. La Fondazione Corriere della Sera sta digitalizzando tutte le immagini (www.fondazionecorriere.it) e le copertine. Quelle pubblicate in queste pagine sono tratte dai numeri di marzo di Amica e Bravacasa.