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 2008  marzo 15 Sabato calendario

Mez fatta inginocchiare prima del colpo mortale. Corriere della Sera 15 marzo 2008. ROMA – Quando l’assassino l’ha colpita, Meredith Kercher era «prona, sollevata sulle ginocchia, la faccia rivolta verso l’armadio»

Mez fatta inginocchiare prima del colpo mortale. Corriere della Sera 15 marzo 2008. ROMA – Quando l’assassino l’ha colpita, Meredith Kercher era «prona, sollevata sulle ginocchia, la faccia rivolta verso l’armadio». Le macchie di sangue trovate nella stanza consentono di ricostruire il momento del delitto. Sono stati gli esperti della polizia Scientifica ad analizzare i residui ematici e nella relazione consegnata al pubblico ministero Giuliano Mignini confermano che il corpo fu poi spostato. «Le tracce di strisciamento presenti sul pavimento – scrivono – lasciano intendere che la vittima sia stata trascinata o si sia trascinata fino al punto di rinvenimento ». Ieri gli investigatori sono tornati nella villetta di Perugia dove la giovane inglese fu uccisa con una coltellata la sera del primo novembre per un nuovo sopralluogo. Due giorni fa era stata invece perquisita la cella del carcere Capanne dove è rinchiusa Amanda Knox, l’amica accusata di aver partecipato all’omicidio insieme al fidanzato Raffaele Sollecito e a Rudy Hermann Guede. Dalla prigione sono stati portati via alcuni vestiti che l’americana avrebbe voluto consegnare ai familiari. Oggetti e indumenti sono stati presi anche nella casa. Quello più importante sembra essere una borsa macchiata di sangue che durante i precedenti sopralluoghi non era stata ritenuta tra le priorità da analizzare. Le ragazze che frequentavano Meredith, sentite nuovamente nelle ultime settimane, hanno invece spiegato che la portava sempre con sé. E in effetti custodiva il suo i-pod, i trucchi, una penna, una fazzolettino di carta. «La borsa – chiariscono i poliziotti nel verbale – presenta a vista delle macchie ematiche poste all’interno della stessa e si trovava nella camera da letto di Meredith Kercher in un contenitore ». Se davvero si tratta di sangue, è possibile che sia stato l’assassino a sporcarla mentre ci frugava dentro. E dunque l’obiettivo degli inquirenti appare chiaro: verificare se abbia lasciato impronte digitali su uno degli oggetti. Un accertamento che sarà effettuato su tutti i reperti portati via. Oltre a una giacca nera di Meredith e a una felpa grigia di Amanda, sono stati prelevati due chitarre, due libri, un’altra borsa e alcuni appunti di Meredith, il costume da vampiro e i trucchi che la giovane inglese aveva indossato la sera di Halloween, un phon che si trova nel bagno dove erano già state rilevate le due tracce di sangue misto della vittima e della sua amica americana. Una prova, dice l’accusa, «che dimostra senza dubbio la presenza di Amanda sulla scena del crimine». Nei sacchi della polizia è finito un vasetto di vaselina. Il pubblico ministero contesta ai tre indagati anche la violenza sessuale. Nessuna traccia di questa sostanza è stata trovata sul corpo della vittima, ma ulteriori esami saranno compiuti sugli indumenti per verificare se possa essere stata in qualche modo utilizzata. Rudy ha raccontato che il rapporto «non completo» che ebbe con Meredith fu consenziente e il suo avvocato Walter Biscotti sostiene che potrà dimostrare questa versione. Gli accertamenti medico legali hanno escluso lesioni tipiche dello stupro, ma non l’eventualità che la giovane sia stata costretta a subire palpeggiamenti sotto minacce. Gli accertamenti della Scientifica dicono invece che l’assassino la immobilizzò a terra. Sono le tre ipotesi formulate sulla posizione in cui si trovava la ragazza quando fu affondata la lama. Più probabile è ritenuta quella che pone «l’aggressore alla sue spalle» mentre lei è inginocchiata. Soltanto dopo Meredith sarebbe stata girata, adagiata sul pavimento vicino al letto e coperta con il piumone. Fiorenza Sarzanini