Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  marzo 14 Venerdì calendario

I danni al rene. Corriere della Sera 14 marzo 2008. Giovanni ha 32 anni, è sempre stato bene (alla visita di leva c’erano tracce di sangue nelle urine, ma nessuno ci ha fatto caso)

I danni al rene. Corriere della Sera 14 marzo 2008. Giovanni ha 32 anni, è sempre stato bene (alla visita di leva c’erano tracce di sangue nelle urine, ma nessuno ci ha fatto caso). Da qualche tempo urina molto, anche di notte e da qualche giorno ha mal di testa tanto che fatica perfino a prendere sonno. Va in farmacia a cercare un analgesico. Gli provano la pressione: 200/110. «Com’è possibile? Ho sempre avuto la pressione normale». Gli fanno gli esami. C’è insufficienza renale, grave. Giovanni due settimane dopo è in dialisi: quattro ore, tre volte la settimana per tutte le settimane del mese, per tutti i mesi dell’anno. E sarà così finché non si potrà fare un trapianto di rene. Una storia come tante. Sì, perché pressione alta e diabete alla lunga danneggiano il rene. Al mondo forse 500 milioni di persone hanno qualche forma di danno renale. Sono persone con l’albumina nelle urine e adesso sappiamo che chi ha l’albumina nelle urine avrà presto o tardi una malattia del cuore. La malattia renale oltre a danneggiare il cuore può progredire verso l’insufficienza renale. Servirà la dialisi e un giorno o l’altro il trapianto. Quanti vivono con la dialisi? Quasi cinquantamila in Italia, due milioni in tutto il mondo e costeranno mille miliardi di euro in dieci anni. Così, per chi vive nei Paesi poveri di dialisi e trapianto non si parla proprio, costa troppo. E un milione di persone che si potrebbero salvare, muoiono. Quello che è successo a Giovanni oggi si può evitare. Ci sono farmaci che fermano la progressione di tante malattie renali e proteggono il rene (e nel diabete si può cominciare a farlo anche prima che il rene si ammali). Perché è così importante proteggere il rene? E’ il rene che ci consente di vivere su questa terra a dispetto dell’ambiente. A noi vivere qui sembra normale ma la terra è ostile alla vita. Siamo fatti per i tre quarti di acqua, e il fluido che bagna tutte le nostre cellule deve avere una composizione precisa, basta un po’ di potassio in più perché il cuore si fermi. Se non succede è grazie al rene, che ci consente di eliminare acqua e sale in eccesso e ci dà la libertà di eccedere. Beviamo e mangiamo quello che vogliamo perché il rene elimina quello che non serve, minuto per minuto con una precisione che nessuna bilancia di precisione sarà mai capace di raggiungere. Se il rene smette di funzionare acqua e sali si accumulano e si muore in pochi giorni. E poi, se non fosse per i reni vivremmo ancora negli oceani. Nel mare è tutto più facile, ma perché i pesci potessero passare all’acqua dolce bisognava saper prima conservare il sodio. Serviva un rene capace di farlo, e poi perché gli anfibi potessero vivere anche sulla terra serviva che il rene si evolvesse al punto da saper conservare il sodio, eliminare il potassio, le sostanze tossiche e l’acqua in eccesso. E’ quello che è successo e così i pesci sono evoluti fino ad essere uomini. Senza rene scriveva Homer Smith a metà degli anni cinquanta qui sulla terra non ci sarebbero filosofi. Le conseguenze La malattia renale, oltre a danneggiare il cuore, può progredire verso l’insufficienza renale. Servirà la dialisi e, un giorno o l’altro, il trapianto GIUSEPPE REMUZZI