Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  marzo 15 Sabato calendario

«Mentre la nuova ferrovia rovescia fiumane di coloni, vasti quartieri di Lhasa già hanno subìto uno stravolgimento: ipermercati, shopping mail di elettronica, banche e uffici turistici sono gestiti prevalentemente dai cinesi han, più istruiti e abili negli affari

«Mentre la nuova ferrovia rovescia fiumane di coloni, vasti quartieri di Lhasa già hanno subìto uno stravolgimento: ipermercati, shopping mail di elettronica, banche e uffici turistici sono gestiti prevalentemente dai cinesi han, più istruiti e abili negli affari. Lo stesso turismo di massa violenta l’anima dei luoghi: il Potala Palace, ex dimora del Dalai Lama trasformato in museo, è circondato dai torpedoni, invaso da comitive cinesi volgari e arroganti [...] al di fuori del Tibet la Cina ha altri 150 milioni di buddisti [...] Tra gli incubi della nomenklatura cinese c’è lo scenario Solidarnosc, proiettato in versione buddista» (Rampini)