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 2007  dicembre 21 Venerdì calendario

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

LONDRA – una superstar, su questo neanche i repubblicani hanno dubbi. Ma mentre le dive cominciano a ritoccarsi al ribasso la data di nascita appena vedono il primo capello bianco, Sua Maestà la regina Elisabetta porta gli anni con la stessa gloria con cui un generale sfoggia le medaglie sul petto. E ieri alle cinque del pomeriggio Her Majesty ha aggiunto alla sua «graziosa» immagine un altro primato: a 81 anni, 7 mesi, 29 giorni e un secondo è diventata la sovrana più anziana nella storia del Regno Unito.
I britannici sono gente rigorosa, quando si tratta di record, così hanno dovuto calcolare e comparare l’ora esatta della nascita di Elizabeth Alexandra Mary, il 21 aprile del 1926, con quella di nascita e morte di Vittoria, la sua bis-bisnonna superata ieri. Non per niente il Guinness Book of Records è stato lanciato a Fleet Street, tempio londinese della stampa, su un’idea di sir Hugh Beaver, ammini-stratore delegato delle birrerie Guinness (ma questa è un’altra storia).
Come ha detto ieri una portavoce di Buckingham Palace con estrema cortesia, nonostante la telefonata del Corriere
fosse probabilmente la millesima della giornata (e questo non è un record): «Her Majesty ha speso il giorno occupata nei suoi normali obblighi, senza impegni pubblici o udienze». Non ci sono stati colpi di cannone per celebrare l’evento. Ma i royal watchers
non hanno mancato di notare che questa tappa nel regno di Elisabetta II è straordinaria: gli unici due sovrani ottantenni nella storia della Gran Bretagna sono arrivati in fondo per lo meno usurati. Giorgio III aggredito da una malattia mal curata che gli dava accessi di demenza; Vittoria, ritiratasi da tempo dalla scena pubblica.
Elisabetta invece è sempre sotto i riflettori, tra la gente: circa cinquecento impegni pubblici nell’ultimo anno, visite di Stato da Washington a Kampala affrontate con la precisione di una campagna militare (ha visitato 132 Paesi in 55 anni di regno). E poi in dodici mesi ha intrattenuto ottantamila persone per il tè nei vari garden parties. Strette di mano, una frase cortese per tutti, anche se magari non proprio brillantissima: «Oh, suo figlio serve in Afghanistan? Mia figlia Anna, la Princess Royal, è appena stata laggiù a visitare le nostre truppe. Mi ha detto che la sabbia è fine come il borotalco, ma alla fine la sabbia è sabbia dappertutto, anche in Iraq». Frase di regale banalità forse, ma la persona a cui è stata rivolta la conserverà nella memoria.
Gli appuntamenti con la storia si mescolano a quelli per una tazza di tè: ci sono stati 11 primi ministri e conflitti dalla Corea alle Falklands, alla guerra al terrorismo. E poi è stata la prima sovrana a prendere la metropolitana: anche se con il diritto di posare la borsetta sul sedile accanto al suo. E la prima a mandare un e-mail, naturalmente. Una regina rivoluzionaria, nel suo genere. Quelli del Guinness hanno già segnato la prossima data: Elisabetta celebrerà 60 anni di regno nel 2012 e toglierà a Vittoria anche il record di permanenza sul trono il 9 settembre 2015. Per i cultori del genere: l’erede al trono che ha atteso più a lungo nella storia prima di ereditare la corona è Edoardo VII. Il figlio di Vittoria è rimasto Principe di Galles fino a 59 anni e due mesi, nel 1901. Carlo conquisterà questo primato a gennaio.