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 2007  novembre 11 Domenica calendario

Siamo in riva al mare, ma non il mare di adesso, ma quello di tanti anni fa. Era trasparente e aveva un odore inebriante

Siamo in riva al mare, ma non il mare di adesso, ma quello di tanti anni fa. Era trasparente e aveva un odore inebriante. Al sabato pomeriggio le ragazze con le gonne larghe in panno aspettavano sul muretto dei Bagni Lido che qualcuno le portasse al cinema a vedere uno di quei film romantici che fanno piangere e poi, se era una bella serata di primavera, a farsi abbracciare e baciare al profumo delle magnolie. Per primo arrivavo io, inferocito, perché con le donne avevo un insuccesso clamoroso. Ero incazzato come una belva, e militavo a sinistra del partito comunista cinese. Vena del collo turgida, occhi pallati, urlacchiavo: «Non sapete quello che vi perdete poveracce! Oggi alla cineteca c’è un grande evento, danno la Corazzata Potemkin!». Scappavano quasi tutte, ma io ero fiero di quella mia solitudine, mi sentivo speciale, un vero intellettuale. I poveracci come me entravano poi in una saletta con degli odori tipo malga alpina, all’ingresso, uno sventurato di 39 anni che praticava una masturbazione forsennata diceva con ghigno di malcelata perfidia: «Oggi siamo fortunati, c’è Lei, la mitica Corazzata!». La mitica Corazzata era sì un capolavoro, ma in bianco e nero, senza sonoro e, purtroppo, con didascalie in tedesco. Luce in sala: si alzava il capo cineteca, che non aveva ancora avuto un rapporto sessuale normale a 36 anni, e partiva: «Questo, che è il più grande film di tutti tempi... - gridolini in sala di approvazione, e poi uno, forse un deforme, gridava – L’occhio della madre! - e poi un altro che puzzava come una capra marcia dopo una giornata di pioggia ”. La carrozzella con il bambino!». E poi tutti a casa, fieri della nostra posizione di feroci intellettuali di sinistra, mentre gli altri si baciavano sotto le magnolie, e tra gli ulivi. Una domenica pomeriggio, che pioveva, si è infilato in cineteca un qualunquista. Finisce il film, il capo cineteca lo vede: «Scusi lei, è uno nuovo? Mi può dire sinceramente l’effetto che le ha fatto questo capolavoro?». Quello non si è neppure alzato e ha detto soltanto: «La verità? Per me la Corazzata Potemkin è una cagata pazzesca!». Dopo 15 minuti di applausi è stato portato in trionfo a vedere «Giovannona coscia lunga». Sì d’accordo, per noi sfigati è stato una lunga tortura, ma quel «più grande film di tutti i tempi» mi ricorda una gioventù felice, e uno straordinario odore di mare.