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 2007  novembre 10 Sabato calendario

BOLOGNA

Nuovi soci cercansi per blindare Mps. Siena chiama all’appello gli azionisti in vista dell’aumento di capitale per Antonveneta ma non tutti rispondono. Tra i presenti sicuri ci sono la Fondazione, che però scenderà sotto il 50%, il nuovo alleato Axa (2%) e Francesco Gaetano Caltagirone, che forse rafforzerà il suo 5%. Per il resto la tela è tutta da tessere, come ammonisce l’ex numero uno di Abn Amro, Rijkman Groenink, che si gode la liquidazione proprio nella sua tenuta senese. Le direzioni in cui potrebbe muoversi il presidente Giuseppe Mussari per trovare sostenitori stabili sono diverse: l’estero, le coop e le famiglie industriali pugliesi, toscane e venete. Mentre il direttore generale, Antonio Vigni, si dedicherà da domani ai fondi esteri, il capo di Rocca Salimbeni tasterà gli umori degli azionisti italiani. Il primo della lista è Turiddo Campaini che ha il 3% in capo a Unicoop Firenze e un posto in consiglio di amministrazione. Il presidente della più grande cooperativa di consumo italiana potrebbe valutare la dismissione della residua quota in Unipol per consolidare la posizione strategica in Mps. Unicoop ha una joint venture con Mps nel credito al consumo e ospita i corner bancari nei suoi centri commerciali, ma per partecipare all’operazione Antonveneta dovrebbe spendere un centinaio di milioni. L’idea è quella di creare una cordata di cooperative amiche: Coop CentroItalia è già nella compagine e potrebbe entrarci anche l’altra grande toscana (Coop Tirreno). Difficile invece che Unipol faccia la sua parte. La compagnia bolognese ha il 2% di Mps e ha nominato Pierluigi Stefanini nel board ma probabilmente uscirà di scena. Rientra nella logica delle cose visto che la finanziaria della coop, Holmo, dovrà ricomperare da Siena il 13% di Finsoe (capogruppo di Unipol). Non è escluso però che alcune cooperative rientrino in Mps in ordine sparso utilizzando il capitale in eccesso che incasseranno a breve da Unipol. Un altro côté di soci da convincere è quello pugliese. Il patto di sindacato tra le 12 famiglie salentine ex proprietarie di Banca 121 (che controlla il 2,7% di Mps ed è rappresentato da Lorenzo Gorgoni) si riunirà nei prossimi giorni per decidere se sostenere Mussari. E’ da vedere invece che cosa farà Romain Zaleski, salito pochi mesi fa sopra il 2%, mentre non sarà della partita Hopa (2,4%), che dopo le nozze con Palladio è fuori dall’orbita strategica. Viceversa il 10% della finanziaria in capo a Mps è in vendita. A riempire i vuoti nel nocciolo stabile potrebbero arrivare nuovi soci. In primis alcune famiglie industriali toscane in uscita dalla Carifirenze targata Intesa. Si fanno i nomi dei Targetti (illuminazione), dei Fratini (abbigliamento) e dei Mazzei (vini). Un altro fronte promettente è quello veneto. Complici i buoni uffici di Caltagirone, editore del Gazzettino,
alcuni imprenditori padovani che furono soci dell’Antonveneta di Pontello potrebbero rientrare in scena. Per esempio Giuliano Tabacci e Giuseppe Stefanel che sono ancora nel board di Padova. Sul medio periodo Mussari potrebbe tentare anche la carta del Santander visto che con gli spagnoli c’è in ballo una joint venture nel credito al consumo.