Sara Berutto, La Stampa 10/11/2007, 10 novembre 2007
Disneyland si rifà il trucco attrezzandosi per accogliere i visitatori in sovrappeso. Quarantun anni dopo aver aperto i battenti in un ex-campo di arance di Anaheim, a quaranta chilometri da Los Angeles, il tempio dei divertimenti chiude la sezione «Small World» per ristrutturare alcune attrazioni e permettere così, anche ai visitatori più rotondi e pesanti, di godersi la visita
Disneyland si rifà il trucco attrezzandosi per accogliere i visitatori in sovrappeso. Quarantun anni dopo aver aperto i battenti in un ex-campo di arance di Anaheim, a quaranta chilometri da Los Angeles, il tempio dei divertimenti chiude la sezione «Small World» per ristrutturare alcune attrazioni e permettere così, anche ai visitatori più rotondi e pesanti, di godersi la visita. Il «piccolo mondo» Disney, così come canta la colonna sonora del parco, è insomma un po’ troppo piccolo per l’America d’oggi. I responsabili sono stati costretti a prendere questa decisione dopo che alcune giostre, in particolar modo quelle che utilizzano l’acqua, non funzionano più a dovere. Alcune barche si bloccano perché i passeggeri sono particolarmente fuori forma. E devono intervenire gli addetti alla sicurezza per farli scendere. Il rinnovamento ha come slogan «A different look at Disney», uno sguardo diverso su Disney. Al Lutz, creatore del portale MiceAge.com, ha raccontato al «Los Angeles Times» di aver assistito personalmente a un paio di scenette del genere, con barche bloccate, sul punto di affondare, e inservienti in difficoltà nell’arduo salvataggio. Il maggior numero di incidenti nello «Small World» si è verificato al «Canadian Mounties» ed al «Scandinavian Geese». In entrambe le giostre equipaggi più pesanti del previsto hanno costretto le imbarcazioni cariche di bambini e adulti a fermarsi. La Disney smentisce che la ristrutturazione sia causata dall’aumento del peso degli americani. Secondo il portavoce di Disneyland Resort, Bob Tucker, «i visitatori in sovrappeso non sono da biasimare, l’unica cosa che posso confermare è che alcune attrazioni di Small World chiuderanno a gennaio, e i lavori dureranno 10 mesi». Lavori che implicheranno, secondo indiscrezioni, l’aggiunta di migliaia di litri d’acqua nelle vasche del parco. Tucker ha inoltre spiegato che alcuni malfunzionamenti sono dovuti a oltre 40 anni di ininterrotto utilizzo: «Le barche si sono fermate per colpa della fibra di vetro che si è accumulata nel corso degli anni». Ma secondo Lutz la vera ragione della chiusura è molto meno lusinghiera nei confronti della «moderna psiche americana». Il blogger sostiene infatti che le giostre sono state progettate tenendo conto del peso medio della popolazione americana negli anni Sessanta che era di 80 chilogrammi per gli uomini e 60 per le donne. Le barche e i percorsi che attraversano non sono dunque progettati per persone che pesano più di 90 chili mentre oggi gli adulti americani sono più pesanti rispetto al 1960 del 25 per cento. E, secondo le statistiche, sono ingrassati in media di 11 chili a testa: nel 2002 il peso medio di un uomo era di 91 chili e le signore ne pesavano all’incirca 75. I dati del «Centre of Disease Control and Prevention» (Cdc) parlano di un drammatico aumento dei casi di obesità e sovrappeso dal 1985 al 2006. L’anno scorso solo quattro Stati su 51 potevano contare su una popolazione con un tasso di obesità inferiore al 20 per cento mentre in altri 22 un cittadino su quattro era affetto da quella che è considerata una vera e propria malattia. In due stati, Mississipi e West Virginia, il tasso di obesità della popolazione adulta arriva a superare il 30 per cento. L’aumento di peso è dovuto alla sovra-alimentazione e alla mancanza di un’adeguata attività fisica ma influiscono anche cause ambientali. Secondo le autorità sanitarie il sovrappeso è collegato a malattie quali l’ipertensione e il diabete, e può condurre a conseguenze anche più gravi, come infarti e tumori. Quel che è certo è che Disneyland è un mondo da favola, in cui non c’è spazio per la parola dieta. Proprio per questo, a tutti quei visitatori a cui è stato gentilmente chiesto di scendere dalle giostre è stato regalato in cambio un buono pasto da spendere in uno dei ristoranti del parco: il divertimento deve continuare. 22 milioni di bambini europei Nel 2007, secondo una ricerca della Commissione Europea per combattere l’obesità tra i più giovani, i piccoli a rischio sono 22 milioni. Nel 2005 erano 14 milioni. 36% di bambini italiani Un bambino di nove anni su tre ha problemi di obesità. Il fenomeno è allarmante anche nel nostro Paese. Secondo gli esperti l’ingrassamento infantile dipende da una pessima dieta, ma anche dalla sedentarietà dovuta al tempo passato davati a tv e videogiochi. Stampa Articolo