Maria Corbi, La Stampa 10/11/2007, 10 novembre 2007
Avanti c’è posto» e nella folta schiera di aspiranti first lady è apparsa subito lei, Elisabetta Tulliani, trentacinquenne, bionda (molto aiutata dal parrucchiere) e fisico da velina, nuova compagna di Gianfranco Fini, futura madre del suo secondo figlio
Avanti c’è posto» e nella folta schiera di aspiranti first lady è apparsa subito lei, Elisabetta Tulliani, trentacinquenne, bionda (molto aiutata dal parrucchiere) e fisico da velina, nuova compagna di Gianfranco Fini, futura madre del suo secondo figlio. Chi pensava che dopo Daniela lui avrebbe scelto una donna di tutt’altro tipo, magari un genere «bon ton», da filo di perle, la classica moglie dell’uomo in carriera, perfetta per cene ufficiali, è rimasto deluso. Ed è rimasto deluso anche chi aveva creduto alla sempre smentita storia con Stefania Prestigiacomo. Una storia iniziata quando il matrimonio tra Gianfranco e Daniela era già compromesso, lui si sentiva solo, lei si sentiva incompresa nella sua voglia di diventare una spregiudicata manager nella sanità laziale. Così, in mezzo a tanta noiosa infelicità, è apparsa lei, «Eli», come la chiamano gli intimi, con un curriculum sentimentale ornato da una storia con Luciano Gaucci (a presentarli era stato il figlio di Luciano, suo compagno di scuola) attribuitagli da molti, ammessa da Gaucci, e da lei smentita. Meglio non ricordarle i tempi in cui lui era «un orsacchiotto». Diciamo allora che fu una stretta amicizia con il più folcloristico presidente di società di calcio che l’Italia abbia avuto, iniziata quando lei era la compagna di studi del figlio maggiore e lui era sposato con la dominicana Iris. Una amicizia così stretta che lui la fece diventare presidente della Sambenedettese (mentre al fratello di lei affidò la direzione della Viterbese) e partecipare anche alla sua passione per i cavalli da corsa. Una cliccatina su internet e il nome di Elisabetta Tulliani appare accanto a quello dei proprietari dei più bei purosangue del mondo. Quando la Samb arrivò in serie C1 Gaucci parlò così: «Amici di San Benedetto sono venuto qui, con mio figlio Alessandro ed Elisabetta, perché vi voglio bene. Mi hanno consigliato di non dirvi che vogliamo andare in serie B. Ma ve lo dico ugualmente: l’obiettivo della Samb è la serie B». Ma lei assicura: «non c’è stata nessuna storia». Fare la «presidentessa» del pallone non bastava all’avvocato Tulliani che sognava la televisione. E così ecco la prima grande occasione con Marco Mazzocchi, alla «Domenica Sportiva», un conduttore e due vallette (una in prima e una in seconda serata) che scatenano le proteste ufficiali dei giornalisti di Rai sport: «Mancano i soldi per mandare un montatore a seguire la Formula Uno, ma per le vallette non ci sono problemi economici». Poi arrivarono i guai per big Lucky e mentre lui aspettava tempi migliori a Santo Domingo, con una nuova donna al fianco, lei era ormai lontana, occupata a smentire quel legame e a continuare la sua terza vita da starlette. Le vengono affidati i servizi esterni per il programma «Robin Hood», poi finisce tra le inviata di «Unomattina» e di «Unomattina Estate». Fino all’anno scorso quando viene promossa a co-conduttrice del varietà estivo di Raidue «Tintarella di Luna» e del Premio Alighiero Noschese insieme a Giancarlo Magalli. Da quest’anno ha lo spazio «Ricette e Cucina», all’interno della trasmissione «Mattina in Famiglia» in onda il sabato mattina su Raidue. Una passione per lo spettacolo improvvisa, scoppiata dopo aver capito che la carriera da avvocato non faceva al suo caso, come scrive lei stessa sul suo sito, in terza persona: «Elisabetta inizia il suo percorso artistico dopo essersi brillantemente laureata in Giurisprudenza alla "La Sapienza" di Roma, e dopo essere diventata anche avvocato, regolarmente iscritta all’Ordine Professionale degli Avvocati di Roma; diviene inoltre giornalista pubblicista e parla correttamente le lingue inglese e francese che ha studiato dopo essersi diplomata al liceo linguistico. Decide allora di diventare docente universitario di Diritto penale internazionale, durante questo cammino però la passione per lo spettacolo diventa prevalente». Ed ecco spalancate le porte di mamma Rai. Stampa Articolo