Orazio La Rocca, la Repubblica 18/2/2006, 18 febbraio 2006
Dall’Archivio storico della Fabbrica di S. Pietro a Roma è stato recuperato Il Ciborio quattrocentesco che era stato posto sulla tomba del santo
Dall’Archivio storico della Fabbrica di S. Pietro a Roma è stato recuperato Il Ciborio quattrocentesco che era stato posto sulla tomba del santo. Eseguita dalla bottega del Pollaiolo a Roma su commissione di papa Sisto IV nel 1484, è un gigantesco bassorilievo in marmo, ogni lato misura 3,4 metri. Sul primo lato c’è la crocifissione in testa in giù di S. Pietro, con ai piedi della croce un cagnolino simbolo di fedeltà alla Chiesa. Segue poi la consegna delle chiavi della Chiesa di Cristo a Pietro e una guarigione di Paolo. Sul terzo lato è scolpita la cattura e la decollazione di S. Paolo. Sul quarto la caduta di Simon Mago. Originariamente il Ciborio era appoggiato su quattro colonne poste sulla tomba di S. Pietro e fu smantellato agli inizi del 600 per fare spazio al gigantesco Baldacchino a colonne tortili realizzato dal duo Bernini-Borromini. Secondo alcuni studiosi la presenza nel bassorilievo di vicende paoline oltre a quelle relative a S. Pietro significa che per secoli i sepolcri dei due santi erano affiancati. I devoti andavano a pregare nello stesso luogo. La notizia però confuterebbe il fatto che la basilica di S. Paolo fuori le Mura sia sorta sul luogo del martirio di S. Paolo, come si è sempre sostenuto. E la cosa non si spiega, dato che proprio in questa basilica pochi mesi fa è stato aperto ai visitatori il sepolcro del santo. Una spiegazione la dà monsignor Romano Penna, uno dei massimi esperti del cristianesimo dei primi secoli, docente alla Pontificia Università Lateranense: «I due apostoli non furono mai sepolti nella necropoli vaticana dove fu in seguito costruita la basilica di S. Pietro, ma nelle catacombe di S. Sebastiano durante la persecuzione di Valeriano, verso la metà del terzo secolo. Finite le persecuzioni furono tumulati nelle rispettive basiliche. Il culto comune dei due santi è nato proprio da quella doppia sepoltura nelle catacombe. Ed è proprio da lì che risale la festività del 29 giugno dedicata a S. Pietro e S. Paolo».