Lorenzo Catania, La Stampa 17/2/2006, 17 febbraio 2006
Chi ha inventato la «zona grigia» Com’è noto, l’espressione «zona grigia», utilizzata da Primo Levi ne I sommersi e i salvati (1986) per indicare una zona «dai contorni mal definiti, che insieme separa e congiunge i due campi dei padroni e dei servi», è stata ripresa dagli storici della Resistenza e della guerra civile per indicare la maggioranza degli italiani, sostanzialmente estranea alle vicende che videro contrapposti partigiani e repubblichini
Chi ha inventato la «zona grigia» Com’è noto, l’espressione «zona grigia», utilizzata da Primo Levi ne I sommersi e i salvati (1986) per indicare una zona «dai contorni mal definiti, che insieme separa e congiunge i due campi dei padroni e dei servi», è stata ripresa dagli storici della Resistenza e della guerra civile per indicare la maggioranza degli italiani, sostanzialmente estranea alle vicende che videro contrapposti partigiani e repubblichini. meno noto, invece, che fu lo storico triestino Fabio Cusin a parlare per la prima volta di zona grigia in un suo libro, Antistoria d’Italia (Einaudi, 1948), di recente ristampato da Mondadori, che ebbe una buona diffusione nel dopoguerra: «... il fascismo viveva in un clima di cattivo gusto che solo la totale insufficienza umoristica dei suoi uomini era in grado di giustificare. In mezzo, nella zona grigia, faceva capolino chi rideva e pappava e gli accenti di vivo dolore contenuti in talune osservazioni sarcastiche svanivano tra un generico glaciale scetticismo disposto a far di tutto buon brodo pur di vivere tranquillo». LORENZO CATANIA