Sergio Rizzo, Corriere della Sera 4/10/2006, pagina 11., 4 ottobre 2006
Dopo il taglio del 10 per cento sugli stipendi dei politici voluto dal governo Berlusconi, anche Prodi ha deciso di diminuire i redditi dei politici
Dopo il taglio del 10 per cento sugli stipendi dei politici voluto dal governo Berlusconi, anche Prodi ha deciso di diminuire i redditi dei politici. Ciascuno dei 76 sottosegretari e viceministri dovrà rinunciare a 22.179 euro all’anno sullo stipendio di 73.930 euro (si calcola un risparmio di circa 1,7 milioni). I ministri lasceranno 24.601 euro su 82.002 (risparmio totale: 615 mila euro). Prodi, che guadagna 123.901 euro l’anno, ci rimetterà 36.901 euro. Per chi è senatore o deputato lo stipendio si somma all’indennità parlamentare: circa 5.419 euro netti al mese da sommare alla busta paga da ministro o sottosegretario, escluse le voci accessorie. I 5.419 euro netti spettano anche a chi non è parlamentare: alla fine del 199, per colmare la disparità fra ministri tecnici e politici, il governo D’Alema approvò una legge che riconosceva anche ai non eletti una cifra identica all’indennità parlamentare. La decisione costò allora 4 miliardi 494 milioni di lire.