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 2006  ottobre 03 Martedì calendario

BAN KI-MOON Chungju (Corea del Sud) 13 giugno 1944. Politico. Segretario generale delle Nazioni Unite • «[

BAN KI-MOON Chungju (Corea del Sud) 13 giugno 1944. Politico. Segretario generale delle Nazioni Unite • «[...] Tanto carismatico era (o cercava di essere) Kofi Annan, quanto scialbo e burocratico è il diplomatico sud coreano che dal 2007 ha le chiavi del Palazzo di Vetro. In patria era stato ministro degli Esteri due volte, prodigandosi per la riconciliazione con la Corea del Nord. Ma il suo debutto sulla scena internazionale è stato, come dire, un po’ fantozziano. Dopo aver lanciato nel 2006 la propria candidatura alla segreteria generale dell’Onu, ricevendo dalle diplomazie spallucce e liquidazioni sommarie, ha avuto una pensata. Come ministro degli Esteri sud-coreano ha visitato i 15 paesi che all’epoca facevano parte del Consiglio di Sicurezza. A ognuno ha promesso, in cambio dell’appoggio alla propria candidatura, favori e contratti miliardari con il regime di Seul. Così è riuscito a farsi molti amici ed ha ottenuto l’ambita carica. Del resto, Gerge W. Bush lo aveva discretamente sostenuto, ricordando gli sforzi da lui compiuti per mandare truppe sud-coreane in Iraq. Ma appena eletto ha commesso la sua prima gaffe. Plaudendo all’esecuzione di Saddam Hussein, spiegò che ogni Stato, in fatto di pena di morte, ha le sue regole. Fu una bomba. Da decenni l’Onu si batte contro la pena di morte [...] anni fa ha ottenuto una prima vittoria con la ”moratoria” dei delitti di Stato. E il nuovo segretario dell’Organizzazione lasciava all’arbitrio delle singole nazioni la scelta fra vita e morte? Incredibile. Ban Ki moon capì di averla fatta grossa, si affrettò a smentire, a dirsi frainteso e la cosa finì lì. ”Sono un uomo di integrità”, dichiarò lui nell’occasione, negando anche i giochi di potere che aveva ordito grazie al potere economico sud-coreano durante la corsa all’Onu. Per confermare la spinta di energia ottenuta dal Palazzo di Vetro col suo avvento, il primo provvedimento fu la richiesta di portare i carnefici di Pol Pot davanti al Tribunale Speciale che il governo cambogiano e l’Onu avevano istituito nel 2006. A metà 2007, altra gaffe. Segretamente il nostro eroe aveva stabilito un accordo di collaborazione fra Onu e Nato. Quando la cosa si riseppe, Mosca fece fuoco e fiamme. Pensando di raffreddare la polemica, Ban Ki confessò che l’intesa stipulata stabiliva che la Nato non era solo una forza militare regionale, ma anche il naturale sostituto dell’Onu in tutti gli affari legati alla sicurezza internazionale. Il rappresentante russo all’Onu Rogozin parlò d’’indignazione” non solo di Mosca ma anche di molti altri paesi, ventilò le dimissioni di Ban Ki, visto che le sue erano ”azioni vergognose”. [...]» (Giancesare Flesca, ”il Fatto Quotidiano” 24/11/2009) • «[...] sposato, con figli, è ritenuto un principe della diplomazia. Si specializzò alla Kennedy School Of Government a Boston, venne distaccato presso le più importanti ambasciate, da Washington a Vienna, e più tardi diventò Consigliere della sicurezza nazionale in patria. Al Ministero degli Esteri, dove fu anche sottosegretario, si adoperò per il dialogo con la Corea del Nord e la denuclearizzazione della penisola coreana. Come Kofi Annan, è un fautore della riforma del Consiglio di Sicurezza e un difensore dell’Onu, a cui attribuisce un ruolo di mediazione e di appoggio ai Paesi emergenti [...]» (Ennio Caretto, ”Corriere della Sera” 3/10/2006).