Paolo Mastrolilli, La Stampa 27/9/2006, pagina 13, 27 settembre 2006
Quaccheri in rivolta: il fucile mai. La Stampa, mercoledì 27 settembre New York. Tra qualche settimana, andare in giro senza armi a Greenleaf diventerà un reato
Quaccheri in rivolta: il fucile mai. La Stampa, mercoledì 27 settembre New York. Tra qualche settimana, andare in giro senza armi a Greenleaf diventerà un reato. A meno che i quaccheri, fondatori di questo tranquillo paesello dell’Idaho, si ribellino contro il consigliere comunale Steven Jett, che vuole obbligarli a tenere un fucile in ogni casa. Dire paesello, in realtà, significa già sprecare un maggiorativo scriteriato, perché nel villaggetto al centro della disputa socio-politico-religiosa abitano 862 anime. Circa 200 di queste anime, però, affidano la loro salvezza eterna al credo dei quaccheri, pacifisti senza se e senza ma. Da qui la lite che sta appassionando l’America, almeno quella che se n’è accorta. Il paese venne fondato circa un secolo fa, al confine tra l’Idaho e l’Oregon. E’ intitolato a John Greenleaf Whittier, noto abolizionista e poeta quacchero. Per un centinaio di anni ha vissuto nella pace più assoluta, nascosto sulle collinette fra i monti Owyhee e i profumati campi di menta della pianura. L’unico crimine violento registrato dalla polizia negli ultimi due decenni è stata una scazzottata. Steven Jett, però, è convinto che l’aria stia cambiando. Lui è l’ex vice sceriffo della Canyon County, dove sorge Greenleaf, e adesso dirige il Southwest Idaho Juvenile Detention Center, cioé il riformatorio dello stato. Nella sua veste di consigliere comunale, ha presentato la Draft Ordinance 208. L’ordinanza raccomanda a tutti i capifamiglia di possedere un’arma, tenere in casa le munizioni, e sottoporsi a sedute di addestramento periodico per imparare ad usarla come si deve. Il testo originale rendeva obbligatorio l’acquisto del fucile, ma quello presentato al vaglio dei concittadini si limita a sollecitarlo. Il 3 ottobre la proposta verrà discussa in pubblico, e all’inizio di novembre Jett spera di metterla nero su bianco fra le leggi comunali. «La criminalità - ha spiegato - sta arrivando anche da noi, a causa dello sviluppo della regione. Quello che voglio è solo rendere la vita più complicata ai delinquenti». Jett ha preso la sua ispirazione da Kennesaw, cittadina della Georgia che già nel 1982 aveva spinto i suoi abitanti ad armarsi. Laggiù ci sono persino i cartelli in strada, per avvertire i ladri che in ogni casa troveranno un fucile o una pistola pronti a prenderli di mira. Secondo le statistiche di Jett, da allora in poi la popolazione di Kennesaw è aumentata del 400% e i reati sono diminuiti del 200%. Le obiezioni tecniche sollevate dagli oppositori della nuova ordinanza sono due: primo, a Greenleaf la criminalità è già zero, e quindi non è possibile farla scendere oltre; secondo, ogni abitante già possiede un fucile da caccia, e quindi il provvedimento non cambierà nulla. Jett, però, risponde che è necessario organizzare la gestione delle armi, non per creare una milizia, ma per garantire l’efficacia del loro uso. L’altro scoglio difficile da aggirare è quello delle obiezioni religiose. Per i duecento quaccheri di Greenleaf, che si considerano i depositari della coscienza storica cittadina, la promozione delle armi è anatema. «La nostra fede - ha spiegato il pastore Alan Weinacht - si basa sull’amore del prossimo. Ora è assai difficile amare il vicino, e prepararsi nello stesso tempo a sparargli contro». Il problema dei duecento quaccheri è che sono chiaramente in minoranza, non solo tra gli 862 abitanti di Greenleaf, ma in tutti degli Stati Uniti, dove secondo i calcoli dell’Fbi c’è già più di un’arma per cittadino. Il Secondo emendamento della Costituzione garantisce il diritto di possederle, difeso strenuamente dai produttori e dai loro alleati repubblicani. Il placido pastore Weinacht, poi, ha un serio problema di credibilità personale: ama la caccia e il tiro a piattello, e la sua casa è piena di fucili. Paolo Mastrolilli