Paola De Caroli, Corriere della Sera 15/9/2006, pagina 26., 15 settembre 2006
La vendita all’asta di alcuni oggetti appartenuti ad Agatha Christie ha fruttato mezzo milione di euro: il doppio di quanto avevano stimato gli esperti del National Trust
La vendita all’asta di alcuni oggetti appartenuti ad Agatha Christie ha fruttato mezzo milione di euro: il doppio di quanto avevano stimato gli esperti del National Trust. Gli oggetti provengono da Greenway House, la villa nella campagna del Devon, sul fiume Dart, che la scrittrice considerò sempre il suo rifugio preferito. La vendita è stata organizzata dal nipote della Christie, Mathew Prichard, per finanziare la ristrutturazione della casa: «L’idea è di trasformare l’edificio in un museo, ma servono parecchi soldi: 5,8 milioni di sterline per l’esattezza, prima dell’apertura nel 2008. Rimettere a posto una casa del genere non è cosa da poco, bisogna vendere qualcosa». Prichard tuttavia dice di aver dato via solo il 10 per cento della collezione («tutte cose che non ci sarebbero mancate in modo particolare»), tra cui: prime edizioni con autografo, stampe, quadri, gioielli, qualche mobile, tre penne stilografiche, una rubrica telefonica in pelle, una boccetta di inchiostro indiano. Alcuni prezzi: una stampa con il ritratto della famiglia Washington a 700 euro; la prima edizione (1939) di Murder is easy per 3.400 euro; una spilla in oro e pietre preziose 3.200 euro, due sedie in mogano e midollino 8.600 euro. Peter Stavri, imprenditore di Coden, nel Sussex, si è portato via nove rari volumi spendendo 25.000 euro.