Varie, 22 settembre 2006
RAGAZZI
RAGAZZI Cesare Bazzano (Bologna) 22 agosto 1941. Imprenditore • «Un mito, un marchio. Lotta dura alla calvizie. ”Da quarant’anni lavoro per restituire alle persone il piacere di avere i capelli”. Settantadue centri in Italia, 18 all’estero, 45 milioni di euro il fatturato nel 2005, 800 persone impiegate: sono i numeri di ”Cesare Ragazzi Company”. Lo slogan della casa: ”Capelli per chi ha la testa”. [...] La calvizie è malattia benigna, causata da uno scompenso ormonale, e come tale va affrontata. Andare di lametta o di forbici peggiora la situazione. Non è il pavimento che arresta la caduta. I pelati sono brutti, non credete a chi afferma il contrario. Anche la volpe dice che non le piace l’uva perché non riesce a coglierla” [...] Il suo metodo? ”Impiantiamo capelli senza ricorrere alla chirurgia o ad altri metodi invasivi”» (s. vG., ”La Gazzetta dello Sport” 22/9/2006) • «[...] quando alla fine degli anni ”70 io sono comparso nello spot che pubblicizzava la mia ”idea meravigliosa” si trattò del primo caso in cui un imprenditore faceva pubblicità a se stesso... [...] Come è iniziato? Si parla della fine degli anni ”60. Io allora commerciavo in capelli veri e in parrucche. Poi ho iniziato a perderli, i capelli, fino a diventare praticamente calvo. Da quel momento ho iniziato a pensare come risolvere questo problema. Ho cominciato a studiare, a parlare con esperti. Biologi, dermatologi, chirurghi estetici, biochimici, e a sperimentare. Avevo un laboratorio di 4 metri quadri in casa e mi sono messo a lavorare su questa faccenda 24 ore al giorno [...] Quando trapianti un capello hai problemi di rigetto e di infezioni, inoltre non puoi trapiantarne più di una decina per centimetro quadrato. Sono pochi, se si considera che una buona copertura prevede 150-200 capelli per centimetro. Se si adotta l’autotrapianto i risultati sono migliori dal punto di vista medico, ma i capelli rimangono troppo radi... La differenza tra un pioppeto e un bosco. Allora io ho pensato ad un impianto non invasivo a contatto con la cute tramite un componente attivo che fa sinergia tra epidermide e capello. Questa era l’idea [...] Poi, nell’80, ci fu lo spot della sirena. Testa mi disse che quella era la più bella idea pubblicitaria degli ultimi anni. Costò pochissimo eppure entrò nell’immaginario collettivo: ”Salve, sono Cesare Ragazzi, cosa c’è di strano? Che io sono calvo! Sì, calvo, ma con in testa la mia idea meravigliosa...” E poi il tuffo in mare e la sirena con la voce fuori campo che diceva ”Tutto può succedere a un calvo che si è messo in tsta un’idea meravigliosa”. Semplice e geniale. Funzionò talmente bene che la gente se lo ricorda ancora [...]» (’Oltre” maggio 1999).