Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  settembre 22 Venerdì calendario

Laurie Hugh

• Oxford (Gran Bretagna) 11 agosto 1959. Attore. Noto come il dr. House dell’omonima serie tv. « il medico che ci auguriamo di non incontrare mai: burbero, senza peli sulla lingua, asociale, trasandato, camice bianco manco a pensarci, modi bruschi, diffidente ”che tanto i pazienti sulle loro malattie dicono più bugie che verità”. Eppure è anche il medico che fa dire, una volta guariti dopo aver provato la vertigine di non farcela: per fortuna che l’ho incontrato. Potere dell’immedesimazione. Sarà per questo che Dr. House piace così tanto [...] Non è bello come il dottor Derek Shepherd, il Patrick Dempsey di Grey’s Anatomy, né rassicurante come il dottore-icona Ross-George Clooney in E.R.; per rendere l’idea di questo medico che ha il volto dell’attore Hugh Laurie basta la frase riportata sul sito della serie Usa: ”La morte o Mr. House? La morte, grazie”. Eppure. Eppure i drammi non sempre a lieto fine ambientati nel reparto di patologia del Princeton-Plainsboro Teaching Hospital filtrati dal rude pragmatismo del dottor Gregory House, primario di diagnostica costretto da una malattia a camminare con il bastone, hanno fatto superare con facilità i 20 milioni di spettatori, siglando una seconda stagione americana dagli ascolti eccezionali. L’Italia, a vedere le cifre, segue a ruota ed entra nella tribù televisiva che adora il cinico e sentimentalmente asettico, dal cuore praticamente inespugnabile, Gregory House. Nessuna vera sorpresa, semmai una tendenza quella dei telefilm americani - nel gruppone O.C., C.S.I. Miami, Lost, Desperate Housewives, The Closer, Medium, Grey’s Anatomy - che sembrano fagocitare quanti si dichiarano stufi dei troppi reality. ”Dr. House è drammatico e guardato soprattutto dalle donne - ha sintetizzato il direttore di Italia 1 Luca Tiraboschi - [...]”. Hugh Laurie, protagonista della serie, si è [...] aggiudicato il premio Migliore Attore Protagonista ai recenti Golden Globe, e in vista del terzo ciclo ha chiesto alla Fox il ritocco del contratto: secondo l’Hollywood Reporter 300 mila dollari a episodio, una tra le cifre più alte ottenute da un attore televisivo, oltre all’accordo che lo legherebbe alla Fox per un’altra stagione dopo la terza. Lunga vita al dottor House, dunque, che per dare un’idea, dice a una paziente incinta: ”Niente paura... molte donne imparano ad abbracciarli, questi parassiti. E li portano al parco con altri parassiti”. O ancora, a proposito di problemi polmonari: ”La cosa buona è che, se non può respirare, non si lamenterà se perde la mano”» (Claudia Ferrero, ”La Stampa” 22/9/2006).