Varie, 22 settembre 2006
BIANCHI
BIANCHI Dorina Pisa 3 giugno 1966. Politico. Nel 2001 e 2006 eletta alla Camera, nel 2008 al Senato, nel dicembre 2009 ha lasciato il Pd per tornare nell’Udc • «[...] medico radiologo, ex teodem proveniente dalla Margherita, ex deputata Udc, ex militante per la Cdl in Calabria [...] capelli color chioma di mamma del Mulino Bianco, aria dolce e sguardo di un verde suadente che avrebbe fatto invidia a Marta Flavi, la conduttrice che, a fine anni Ottanta, dispensava sorrisi in posa tre quarti dal divanetto di ”Agenzia matrimoniale”. [...] mamma di un bimbo biondo come lei e convivente di un compagno medico come lei [...] a dispetto del curriculum politico denso di spostamenti – con cambio di polo, per di più – Dorina Bianchi da qualche anno non si smuove dal fronte pro-life. stata relatrice della legge 40. Lo ha fatto [...] ”per colmare l’allarmante vuoto legislativo che permetteva di effettuare qualsiasi tecnica di riproduzione assistita a discapito soprattutto delle donne”. Ha la stima di Paola Binetti, ha le lodi di Maurizio Sacconi, ha preso il posto di Ignazio Marino: motivi buoni, nelle stanze laiche del Pd, per aspettarla laicamente al varco. [...]» (Marianna Rizzini, ”Il Foglio” 25/2/2009) • «[...] ha scritto una lettera aperta al presidente Fausto Bertinotti. In cui chiede: ”Perché non imporre ai parlamentari di utilizzare i fondi destinati ai portaborse?”. Con duplice meritorio scopo: ”Ridurre lo stipendio di onorevoli e senatori e consentire a circa 1.000 ragazzi di avere un contratto di collaborazione dignitoso per l’intera legislatura, in piena trasparenza”. La prassi di Palazzo, come rileva la stessa Bianchi, è ben diversa: ”Spesso i politici non si avvalgono di alcun assistente”. [...] Il contributo pubblico alle ”spese per i rapporti nel collegio”, questa la voce in busta paga, ammonta a 4.190 euro, eppure a domanda specifica ogni parlamentare fornisce un importo diverso. La maggior parte presenta il portaborse come un collaboratore volontario (e dunque gratis), pagandolo poi sottobanco. Il compenso medio è di 700/800 euro al mese, in nero. I plurireferenziati o con più legislature nel pedigree arrivano a 1.200. Una minoranza dei circa 800 tuttofare vanta regolare contratto, di solito ”a progetto”. [...]» (Giovanna Cavalli, ”Corriere della Sera” 22/9/2006).