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 2006  settembre 21 Giovedì calendario

MELCHIORRE Daniela

MELCHIORRE Daniela Roma 12 maggio 1970. Politico. Nel 2008 eletta alla Camera col Pdl (formati i Liberaldemocratici, passò poi al Gruppo Misto). Sottosegretario alla Giustizia nel Prodi II (2006-2008), ebbe la prima notorietà come mediatrice nel caso della bimba bielorussa nascosta dalla famiglia Giusto. Dal 5 al 27 maggio 2011 fu sottosegretario allo Sviluppo (dimissioni per le «inaccettabili volgarità dal presidente del Consiglio», che al G8 aveva descritto al presidente americano Barack Obama un’Italia sotto la «dittatura dei giudici di sinistra») • «[...] Se le si fa notare che è una bella donna, lei scoppia in una risata imbarazzata, “troppo buona!”. Ma poi riconosce che “sì, negli ultimi tempi, c’è molta attenzione intorno a me, e quando leggo che indosso minigonne di pelle nera mi viene da ridere... mi manca solo la frusta!”. [...] In molti l’hanno notata (e apprezzata) in questi giorni, soprattutto quando è apparsa con uno scollatissimo top di raso crema. “Era solo un sottogiacca!”. Però i fotografi sono impazziti e tutti gli obiettivi sono stati per lei. Ma lei di sé dice: “Di natura sono schiva, per il lavoro scelgo un abbigliamento classico, tailleur con gonna o pantaloni, mai avuto mini di pelle in vita mia e odio lo shopping”. Piuttosto, va pazza per i libri, “farei il lettore di professione”. Ma intanto la ragazza è finita nel (piccolo) gruppo delle signore del governo Prodi (“vorrei più donne in politica”) ed è l’unica donna tra i cinque sottosegretari alla Giustizia, “un bel risultato, di solito ci sono solo uomini”. Classe 1970, moglie di un architetto, mamma di Cristina, due anni e mezzo. Alle spalle anni di toga e magistratura militare a Verona e a Torino: “Ero una delle 8 donne giudici militari d’Italia (su 103), sono abituata agli ambienti maschili: all’inizio i colleghi mi trattavano come in una cristalleria, poi sono diventata una di loro”. Diritto amministrativo, diritto e procedura penale le sue passioni. E poi l’amore per i più piccoli. “Le deleghe da sottosegretario sono state un sogno”. Perché lei proprio di minori e diritti umani voleva occuparsi. Accontentata. E ora “ho tante idee e progetti”. Primo tra tutti, il Tribunale della Famiglia: “Voglio mettere ordine nella giustizia minorile, ancora spezzettata tra tanti tribunali: riunire tutto sotto un unico tribunale sarebbe molto importante per l’Italia”. [...]» (Claudia Voltattorni, “Corriere della Sera” 21/9/2006) • […] si è conquistata un servizio su Chi. Seduta su una poltrona bianca nel suo ufficio, la signora viene descritta come “una bambolina bruna con la grinta di una guerrigliera”. Per le foto dell’intervista, il sottosegretario ha scelto “un abitino bustier nero a fiori grandi con sottogonna svolazzante verde pisello, scarpe con tacco rosse, golfino nero aperto sul generoso decollété”. Melchiorre, un padre generale in pensione, uno zio cardinale, racconta la sua esperienza di magistrato militare a Verona e Torino e l´incontro con la politica: “Frequentavo un circolo della Margherita milanese. Volevano una donna rappresentativa e io facevo il magistrato. Mi pare abbiano preso la persona giusta”. Pendolare tra Roma e Milano, cerca di dividersi tra il marito, anche lui della Margherita, la figlia di due anni e mezzo e il suo “Capo”, il ministro Mastella (“Con lui mi trovo benissimo”). I suoi referenti politici li dichiara con il sorriso: “Appartengo alla corrente di Lamberto Dini”» (Alessandra Longo, “la Repubblica” 9/10/2006).