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 2006  settembre 19 Martedì calendario

Assunti per contare i tombini. La Repubblica 19 settembre 2006. Palermo. C´è anche chi viene pagato per contare, ogni giorno, i tombini di una città

Assunti per contare i tombini. La Repubblica 19 settembre 2006. Palermo. C´è anche chi viene pagato per contare, ogni giorno, i tombini di una città. E c´è chi prende lo stipendio per controllare, ogni giorno, quanti sono quei loro colleghi che contano i tombini. Tutti hanno la qualifica di ispettori ambientali. Sono una settantina solo a Palermo e guadagnano 800 euro al mese. Prima erano precari, adesso hanno un lavoro fisso. Come quei 397 assunti senza concorso nelle aziende comunali. I loro nomi sono stati tenuti segreti per un po´. Gli interessati e i loro sponsor si erano appellati alla tutela della privacy, il presidente per la protezione dei dati personali però ha preferito renderli pubblici per la legge sulla trasparenza. Non è stata una gran sorpresa: sono tutti parenti di uomini politici. Nella Sicilia degli sprechi e degli imbrogli, degli accordi sottobanco, della Regione idrovora con i suoi stellari costi sanitari e i suoi debiti miliardari, si continuano a buttare soldi e a moltiplicare poltrone e compensi e consulenze. sempre festa a Palermo. Si cancellano 1700 posti letto negli ospedali pubblici, si chiudono guardie mediche, ma quando c´è da assumere figli e mogli e cognati non si bada a spese. L´ha fatto anche il neo presidente dell´Assemblea regionale Gianfranco Micciché. Nello stesso giorno in cui annunciava tagli a Palazzo dei Normanni - venerdì 15 settembre - ha chiesto anche due autisti in più: voleva uomini di fiducia per i suoi spostamenti nell´isola per i prossimi quattro anni. E siccome le auto blu della Regione le possono guidare solo i dipendenti, il presidente del parlamento siciliano prima o poi sarà accontentato. Con 15mila e 500 dipendenti e quasi 100mila stipendi pagati ogni mesi, la bancarotta della Regione non ci sarà certo per i due prossimi fortunati autisti.  un circolo vizioso. Denaro investito per sperperare denaro. il caso di quei settanta lavoratori di «Palermo Ambiente», azienda costituita tra la Provincia e i comuni di Palermo e Ustica per la gestione integrata dei rifiuti. Formati in un corso finanziato in parte dalla Comunità europea, per sette anni sono stati precari e poi - nove mesi fa - l´assunzione a tempo indeterminato. Una cinquantina di loro ogni mattina esce dall´ufficio, sale in auto e va verso un quartiere. Lì cominciano a contare i tombini e le feritoie sui marciapiedi, quelle per il deflusso delle acque piovane. Poi tornano in ufficio con un foglio zeppo di numeri: la lista dei tombini di Palermo. A volte ricevono l´ordine di fotografarli, uno per uno, rione per rione. Fino a qualche mese fa gli ispettori ambientali andavano in giro per le vie della città a intervistare i palermitani. Dovevano fare solo una domanda, sempre la stessa: «Palermo è sporca o pulita?». Quell´altra ventina di ispettori ambientali è invece «distaccata» negli uffici con un compito specifico: controllare le presenze dei cinquanta che stanno fuori a contare tombini. L´amministratore delegato di «Palermo Ambiente» ha fatto sapere che «si tratta di una situazione temporanea e che le attività della società devono essere ancora delineate». Molto tracciate invece le scelte di quelle che una volta erano chiamate le «municipalizzate», oggi società a partecipazione pubblica come l´Amg (azienda del gas), l´Amia (ambiente), l´Amat (trasporti), l´Amap (acquedotti) la Sispi (servizi informatici) e la Gesip (gestione dei lavoratori precari). Queste aziende hanno fatto 397 assunzioni negli ultimi tre anni, tutte per chiamata diretta. Lo scandalo (non c´è nulla di penalmente rilevante se non per quegli 11 reclutati senza titoli), era esploso una prima volta nell´agosto dell´anno scorso. In un´interrogazione al sindaco Diego Cammarata, il consigliere dei ds Diego Faraone voleva conoscere l´elenco dei lavoratori ingaggiati senza concorso. Dalle società era arrivato un secco rifiuto: «Per ragioni di privacy noi quei nomi non ve li diamo». E spiegava il vice sindaco Giampiero Cannella: «Io li renderei pubblici, ma si rischia la gogna mediatica, un clima da Unione Sovietica, mi sembra una violenza ingiusta verso chi era disoccupato e ora ha finalmente un posto di lavoro». Dopo un anno di polemiche qualcuno aveva chiesto anche al difensore civico Antonino Tito un suo intervento, l´avvocato Tito però si è defilato: «Non ho il potere di fare questa richiesta». Si è scoperto poi che il figlio e la figlia del difensore civico erano anche loro in quell´elenco dei 397 assunti, il primo preso alla Sispi e la seconda alla Gesip. Il commento dell´avvocato a liste note: « tutto regolare, i ragazzi hanno un lunghissimo curriculum». Tutto regolare, tutto secondo legge. E per tutti assunzione assicurata da parente. Proprio per tutti. Qualche giorno fa il Garante della privacy si è pronunciato: «In nome della trasparenza, divulgate gli elenchi». E così ora i nomi della lista stanno per uscire, uno dopo l´altro. Non ce n´è uno solo che non sia parente di qualcuno. Tantissimi sono anche i personaggi minori della politica cittadina che si sono autosistemati, che hanno fatto in modo di essere assunti loro stessi nelle aziende finanziate per intero o per quote maggioritarie dal Comune di Palermo. Ogni ex municipalizzata è un feudo. Per esempio all´azienda del gas ha trovato posto Cinzia Ficarra, moglie di Alberto Campagna, assessore comunale con la delega alle «risorse umane» e alle «risorse non contrattualizzate», cioè i precari che attendono un lavoro stabile. Gli altri favoriti dalla sorte all´Amg: Antonino D´Arrigo, figlio del consigliere comunale dell´Mpa Leonardo D´arrigo; Eva Benzi, che è la nuora del direttore dell´azienda; Stefano Mileci e Michele Avvinti, tutti e due candidati trombati alle ultime elezioni provinciali, il primo di Forza Italia e il secondo di An. All´Amap è stato assunto Giovanni Puleri, genero dell´assessore regionale al Bilancio Guido Lo Porto di An. All´Amia sono entrati in organico Giuseppe Milazzo, presidente forzista della VI circoscrizione e il compagno di partito Giuseppe Federico, consigliere della II circoscrizione. E poi anche Debora Civello, cognata di Francesco Scoma, il primo degli eletti di Berlusconi alla Regione. La Sispi ha un marchio molto Udc. Il primo degli assunti è stato Antonino Pisano, fedelissimo del governatore Cuffaro. E poi c´è Zaira Cintola, figlia dell´ex assessore regionale al Bilancio Salvatore. Alla Gesip altra infornata di Udc. Tra i figli fortunati di Palermo anche quello di un sindacalista. Si chiama Tiberio Cantafia, suo padre Francesco era il segretario della Camera del lavoro di Palermo fino a quando a giugno è stato eletto deputato per i Ds a Palazzo dei Normanni. Attilio Bolzoni