Corriere della Sera 16/09/2006, pag.39 Sergio Romano, 16 settembre 2006
Le lingue straniere. Corriere della Sera 16 settembre 2006. Caro Romano, nella sua risposta alla signora Franca Arena a proposito della conoscenza delle lingue straniere da parte degli uomini politici italiani, scrive che «Togliatti parlava russo perché aveva lungamente vissuto a Mosca»
Le lingue straniere. Corriere della Sera 16 settembre 2006. Caro Romano, nella sua risposta alla signora Franca Arena a proposito della conoscenza delle lingue straniere da parte degli uomini politici italiani, scrive che «Togliatti parlava russo perché aveva lungamente vissuto a Mosca». Vero. Ma non parlava solo il russo. Io ho partecipato con Togliatti, nel 1959, al XXI Congresso del Pcus e durante le pause dei lavori si dedicava a incontri con i leader dei partiti comunisti di tutto il mondo che avevano chiesto di vederlo. E con loro parlava in russo, francese, tedesco, spagnolo e se non ricordo male anche in inglese. Lingua questa che comunque leggeva certamente. Del resto è noto che Togliatti tradusse, negli anni 50, il «Trattato sulla tolleranza» di Voltaire. Giancarlo Pajetta conosceva non solo il tedesco, ma il francese, l’inglese, lo spagnolo e male il russo. Il fratello Giuliano quasi tutte le lingue europee. Sereni conosceva praticamente tutte le lingue del mondo, compreso il sanscrito, l’arabo e il cinese. L’attuale presidente della Repubblica parla benissimo e con ottimo accento sia l’inglese che il francese. Emanuele Macaluso La sua lettera mi permette di aggiungere che Saragat non parlava soltanto il francese. Aveva anche qualche familiarità con il tedesco. Lo aveva imparato a Vienna, nei primi anni dell’esilio, dove sosteneva di avere letto Goethe e di avere studiato socialismo sui testi austromarxisti di Otto Bauer. Sergio Romano