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 2006  settembre 16 Sabato calendario

Tanzi Francesca

• Parma 5 giugno 1967. Figlia di Calisto. Proprietaria di Parmatour, finita in carcere per la bancarotta che travolse il gruppo di famiglia (Parmalat, Natale 2003), nel 2007 patteggiò 3 anni e cinque mesi. Nuovo arresto a Natale 2009 per il cosiddetto “scandalo dei quadri” (nascosti quando i mercati stavano prendendo coscienza del fallimento) • L’ex amministratore delegato Roberto Tedesco ad inizio 2004: «Noi Parmatour la potevamo salvare ma c’era la continua interferenza di Francesca. Prima dell’estate andammo da Calisto Tanzi, gli chiedemmo di allontanare sua figlia. Se voleva che salvassimo la società, la figlia doveva uscire dal consiglio di amministrazione. Non potevano esserci due teste a comandare. Tanzi non disse nulla, disse che stava trattando la vendita di Parmatour. Alla fine, di fatto Francesca Tanzi è rimasta al suo posto e siamo noi ad essere usciti. Francesca Tanzi per esempio non voleva che venissero dismessi alcuni asset. Alcune agenzie di viaggio per noi erano da cedere, ma lei si opponeva. Così non si poteva salvare la società» (“la Repubblica” 28/1/2004) • Gli ultimi avvistamenti (ottobre 2004) la davano impiegata in un’agenzia di viaggi di Padova. Marco Mensurati: «I tempi di Collecchio sono lontani. Sembrano passati anni da quando, stretta nel suo giaccone con il cappuccio di pelliccia, ogni mattina, spuntava sulla soglia della sede di Parmatour, un trascurabile edificio poco fuori dal centro, e poi, inseguita dai cronisti, spariva dentro l’ascensore senza dire una parola. Era il suo modo di non farsi travolgere dalla bufera. Il suo rapporto con l’azienda e, quindi, con la città si era cominciato a incrinare già prima dell’arresto e del crollo dell’impero. “Prima che mi invitino ad andarmene, mi dimetto io”, confidava severa al suo legale. Aveva capito che il sogno della multinazionale di famiglia stava diventando un incubo e cominciava a sospettare che, alla fine, la scelta migliore fosse stata quella di Laura, figlia minore dei Tanzi: tenersi alla larga dagli affari dell’azienda, accudire i suoi due bambini e lavorare part-time nella farmacia Chiesi (cognome di nascita di sua madre Anita). Così ha cominciato lentamente ad allontanarsi dall’azienda, probabilmente avendo in mente di seguire le orme della sorella e magari di mettersi definitivamente alle spalle anche il matrimonio naufragato con Salvatore Scaglia, rampollo di un diplomatico, anch’egli arruolato negli affari di famiglia. Un progetto che però è stato interrotto dai mesi più brutti della sua vita, quelli degli arresti e degli interrogatori. Ma adesso che il peggio è passato quel progetto è tornato d’ attualità. “Quando può ? raccontano ? torna a trovare il padre, ma per il resto cerca di tenersi distante da Parma”» (Marco Mensurati, “la Repubblica” 6/10/2004).