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 2006  settembre 15 Venerdì calendario

E Moretti inaugura alle Fs il rigore «francescano». Corriere della Sera 15 settembre 2006. Roma. I 563 cittadini del Comune di Mompeo (Rieti), ne sanno qualcosa: quando il loro sindaco Mauro Moretti, ex sindacalista della Cgil, ora neoamministratore delegato delle Ferrovie, si mette una cosa in testa, è difficile che cambi idea

E Moretti inaugura alle Fs il rigore «francescano». Corriere della Sera 15 settembre 2006. Roma. I 563 cittadini del Comune di Mompeo (Rieti), ne sanno qualcosa: quando il loro sindaco Mauro Moretti, ex sindacalista della Cgil, ora neoamministratore delegato delle Ferrovie, si mette una cosa in testa, è difficile che cambi idea. Da ieri i quasi centomila dipendenti del gruppo Fs ne sanno qualcosa. A partire dai manager. L’ordine di servizio, a loro indirizzato, con cui Moretti ieri li ha richiamati al rispetto di un’austerità «francescana», non è che un’anticipazione di ciò che «il ferroviere» (come viene chiamato in azienda) ha in mente: un piano di riduzione dei costi come in Ferrovie non si è mai visto. Del resto è proprio lui a raccontare che la prima notte da amministratore delegato l’ha passata su un vagone letto, in viaggio da Caorle (Venezia) a Bari: una distanza che avrebbe potuto benissimo coprire in un’ora in aereo. « per controllare» spiega. E proprio per verificare meglio, Moretti, che aveva già dato prova del suo decisionismo da amministratore di Rfi (la società del gruppo che gestisce la rete), ha inviato ieri una missiva indirizzandola agli amministratori delle società controllate (Trenitalia, Rfi, Tav, Italferr, Grandi Stazioni, Centostazioni, Fre, Ferservizi e Sogin). «Nell’ambito di una più rigorosa politica di contenimento dei costi – vi si legge ”, tutte le iniziative di sponsorizzazione e attività di promozione programmate per i prossimi mesi, comprese quelle legate alle festività natalizie, sono sospese». Insomma niente marchio «Fs» sulla sagra del maiale arrosto o megaregali da distribuire sotto non meglio identificati alberi. L’idea è quella di evitare gli sprechi. Da subito: «Da questo momento – prosegue l’amministratore, incurante dei prevedibili malumori ”, tutte le azioni di comunicazione aziendale saranno centralizzate e verranno gestite, per la parte di programmazione strategica da Holding (direzione centrale Corporate Branding) che valuterà con rigore "francescano" ogni iniziativa». Ma non basta. Si aprirà di certo un dibattito sulla decisione assunta da Moretti di abbandonare la sede storica delle Fs, a Milano: il seicentesco palazzo Litta, in corso Magenta, che ospita gli uffici del gruppo dal lontano 1870. L’ordine di trasferimento è arrivato ieri: i dipendenti saranno spostati altrove, in sedi meno costose. La prossima tappa è già segnata: un bel taglio alle «auto blu», perché per lavorare sui treni, secondo l’amministratore, non servono. E poi la linea del rigore si estenderà agli stipendi dei dirigenti. All’amministratore non è proprio andata giù la trattativa posta in essere dal suo predecessore, Elio Catania, sulla liquidazione, conclusasi, si favoleggia con un esborso di 7 milioni da parte dell’azionista. Ora, raccontano i sindacati che lo conoscono da sempre, Moretti intenderebbe intervenire sulle «buste-paga» dei manager, a partire, si presume, dalla sua. E non dovrebbe essere un sacrificio, se è vero, come dice lui, che finora non ha mai preteso stipendi d’oro. Ma Moretti è atteso in questi giorni a una prova non meno importante: completare l’organigramma di Fs, scegliendo i vertici di Trenitalia, scaduti, e il suo successore a Rfi. L’obiettivo del manager è non cedere alle richieste dei partiti. Ieri sera è stato ricevuto a Palazzo Chigi. Chissà se la linea «francescana» è passata anche lì. Antonella Baccaro