Nova Il Sole 24 Ore 14/09/2006, pag.3 Francesca Cerati, 14 settembre 2006
Anti-Polio e test per la TBC. Nova Il Sole 24 Ore 14 settembre 2006. La lotta contro la polio inizia nell’agosto del 1921, quando il giovane e brillante politico americano, Franklin Roosevelt, contrae la malattia
Anti-Polio e test per la TBC. Nova Il Sole 24 Ore 14 settembre 2006. La lotta contro la polio inizia nell’agosto del 1921, quando il giovane e brillante politico americano, Franklin Roosevelt, contrae la malattia. Roosevelt guarisce, ma perde l’uso delle gambe, e una volta eletto presidente lancia un programma di ricerca su vasta scala, invitando ogni americano a versare il 20 gennaio di ogni anno un dime (moneta da 10 centesimi) per contribuire alla ricerca contro la "paralisi infantile". La raccolta da parte di una Fondazione appositamente costituita, raggiunta la somma di 1.370.000 dollari, dà il via agli studi sistemici in diverse università per arrivare al vaccino. E qui inizia la vicenda che vede coinvolti due scienziati: il microbiologo polacco immigrato negli Stati Uniti, Albert Sabin e l’immunologo di origine russa, Jonas Edward Salk. I due ricercatori procedono su strade parallele. Salk, che si era già fatto un nome realizzando con Thomas Francis un vaccino antinfluenzale, mette a punto utilizzando virus uccisi con formaldeide diluita, tre vaccini iniettabili contro la poliomielite che sembravano efficacissimi. A questo punto la National foundation for infantile paralysis (Nfip) vara ufficialmente un programma di vaccinazione di massa, per verificarne l’efficacia. A essere vaccinati sono 422.743 bambini dai 6 ai 9 anni. Ma alla prova dei fatti il metodo Salk non si rivela efficace al 100 per cento. A peggiorare la situazione ci fu anche il tragico errore di una casa farmaceutica che mise sul mercato un lotto di vaccino in cui i virus non erano stati inattivati nei modi dovuti, causando 192 casi di poliomielite. Nel frattempo Sabin lavorava a una sospensione di virus attenuati. Ma quando presentò i risultati ottenuti vaccinando 200mila bambini a Singapore alla Nfip, Sabin non fu creduto nè seguito nonostante il suo vaccino fosse efficace al 100% e poteva essere somministrato per via orale. La ragione? Sarebbe stato antieconomico per le farmaceutiche impegnate sul metodo Salk riconvertire attrezzature e materiali. Così il vaccino di Sabin trionfò nei paesi dell’Est, dove la malattia scomparve. Non solo, Sabin rifiutò di brevettare la sua scoperta mettendola a disposizione dei bambini di tutto il mondo. La tubercolosi è una malattia altamente contagiosa e subdola: può infatti infettare l’organismo, ma restare silente per mesi e anni. A scoprire l’agente responsabile, è stato il microbiologo tedesco Robert Koch. Ma il test per identificare la potenziale mortalità del Mycobacterium tuberculosis lo si deve alla biochimica americana Florence Barbara Seibert. Che, ironia della sorte, contrasse come molti bambini dell’epoca, la poliomielite. Ciò non le impedì di laurearsi nel 1918 a Baltimora in chimica e zoologia e di andare all’Università di Yale per ottenere nel 1923 il PhD in biochimica. Seibert inizia a lavorare a un sistema per eliminare la contaminazione batterica che compare nelle soluzioni per le vaccinazioni e le iniezioni. Dopodichè il suo lavoro culmina con la messa a punta di un derivato proteico purificato (Ppd) che sarebbe diventato la base per quello che oggi conosciamo come il test della Tbc. Quale delle due invenzioni è stata brevettata prima? Risposta: vaccino contro la polio (1955); test per la tubercolosi (1941) Francesca Cerati