La Repubblica 11/09/2006, pag.6 Antonio Maria Costa, 11 settembre 2006
Dal raccolto record dell’oppio nuove risorse per il terrorismo. La Repubblica 11 settembre 2006. Il 2006 verrà ricordato per un record infame in Afghanistan: la coltivazione di oppio è aumentata del 59%
Dal raccolto record dell’oppio nuove risorse per il terrorismo. La Repubblica 11 settembre 2006. Il 2006 verrà ricordato per un record infame in Afghanistan: la coltivazione di oppio è aumentata del 59%. L´Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine indica che l´area coltivata è di 165.000 ettari, pari a 6.100 tonnellate di prodotto, il 30% in più del consumo mondiale. E´ il picco raggiunto da un secolo, inferiore solo al record storico cinese di fine ”800. "L´Afghanistan è drogato dal proprio oppio": non ho trovato altre parole nel presentare il rapporto al presidente Karzai. Ma la droga non è solo causa della crisi afgana, ma anche sintomo. Dalle province meridionali (Helmand, Kandahar e Uruzgan) arrivano i segnali del collasso: all´oppio si intrecciano guerriglia e terrorismo, crimine e corruzione. In altre province, come a Badakhshan nel nord-est, le coltivazioni sono conseguenza di povertà, malgoverno e soprattutto arroganza dei signori della guerra. Lo spaventoso aumento della produzione di oppio ci obbliga a lanciare l´allarme droga, ma anche un allarme politico, strategico e sanitario per un Afghanistan allo sfascio. Il dilagare dell´oppio accresce la sfiducia della popolazione nel governo, le istituzioni democratiche e la coalizione occidentale. Il reddito generato dall´illegalità - 3 miliardi di dollari solo in Afghanistan - si traduce in enormi mezzi per gli estremisti. Il traffico di eroina genererà altri 50 miliardi di dollari che andranno a vantaggio della mafia internazionale e alimenteranno violenza e terrorismo in una dozzina di paesi tra l´Afghanistan e l´Europa. Il raccolto provocherà altri centomila morti all´anno per overdose in Occidente - e forse un numero maggiore, dato l´atteso incremento di eroina pura nelle dosi. La mia valutazione, condivisa a malincuore con, e dal Presidente Karzai: siamo tutti responsabili. Certo, gli investimenti politici e militari della coalizione sono stati inferiori al dovuto. Il contingente internazionale è arrivato tardi per arginare il riorganizzarsi dei talebani ed ora è militarmente insufficiente (equivale ad 1/10 della presenza militare in Iraq). Questo favorisce la militanza islamica, che trova consenso tra le popolazioni rurali ed è in grado di sostituire le centinaia di morti causate tra le sue fila dalla Nato. Inoltre, grazie agli introiti dell´oppio, i ribelli offrono alle reclute 8-10 dollari al giorno, contro i 4-5 dollari per la raccolta dell´oppio, e 1-2 dollari guadagnati con lavori legali. La responsabilità del collasso è soprattutto del governo afgano. A livello pro capite ha ricevuto un´assistenza inferiore ad altri paesi usciti dalla guerra, ma ha ricevuto comunque risorse. Abbiamo creato una polizia anti-narcotici, addestrato procuratori e giudici, aiutato nella redazioni dei codici, costruito tribunali e prigioni E´ sua responsabilità di far funzionare il sistema giudiziario e imporre lo stato di diritto, ma la macchina approntata con i soldi del contribuente occidentale non è utilizzata. Questo è un conflitto che si combatte provincia per provincia: ho chiesto al governo afgano e alla Nato di riconquistare un palmo di terra alla volta. Già 6 province sono oggi libere dall´oppio. Le coltivazioni in altre 10 sono marginali e potrebbero cessare nell´arco di una stagione. Se in un anno raddoppiamo, o triplichiamo le zone senza droga, anche gli obiettivi militari sarebbero più facili da raggiungere. Nascerebbe un fronte interno contro la guerriglia, la corruzione e l´oppio che permetterebbe di segnare lo spartiacque tra chi lotta per la legalità e chi contro. Anche la politica degli aiuti allo sviluppo deve cambiare. Chiedo ai donatori meno burocrazia, meno lungaggini e soprattutto meno consulenti. Poi chiedo agli enti eroganti di inserire una clausola: niente oppio e corruzione in cambio degli aiuti. Congratuliamoci con la Banca Mondiale per avere intrapreso questa via. Non c´è formula magica per salvare il Paese, neppure quella della trasformazione del suo oppio in morfina: l´Afghanistan ha prodotto solo quest´anno l´equivalente di 5 anni di consumo mondiale di morfina e l´oppio legale costa 20-30 dollari a chilo, contro i 100 dollari offerti dai trafficanti. Una differenza che vale un Eldorado per la mafia. Antonio Maria Costa