Pino Allievi, ཿLa Gazzetta dello Sport 12/9;, 13 settembre 2006
«I primi giorni sono euforici. Ti riappropri di una parte della vita che avevi tenuto in un angolo
«I primi giorni sono euforici. Ti riappropri di una parte della vita che avevi tenuto in un angolo. C’è la gente che ti festeggia e ti fa piacere che venga riconosciuto il valore di ciò che hai fatto. Segue l’immancabile periodo di vacanza da qualche parte del mondo, con la famiglia trascurata. Il relax fa bene, diventa immancabile pensare a quanto sia bello non dover rientrare subito per un test. Poi c’è il ritorno a casa, qualche cena sempre più rara, il telefono che squilla meno, l’angoscia della nuova stagione che parte e tu non sei lì. Quando vedi la gara in tv stai male, vorresti trovarti con gli altri. Soffri. Perché intanto arrivano i problemi di tutti i giorni, solo che non hai più vicino chi ti prenota l’aereo, chi ti porta la valigia, chi ti risolve i problemi quotidiani che tu non conosci, perché certe parti dell’esistenza ti sono estranee. Pian piano ripensi a quanto era bello. A quel punto se hai qualcosa di affascinante da fare cominci una nuova avventura, altrimentiti vien voglia di tornare a correre» (il futuro di Schumacher spiegato da Niki Lauda).