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 2006  settembre 10 Domenica calendario

Share Mercoledì scorso l’intervista di Natasha Kampush alla tv pubblica Orf 2 è stata guardata da due austriaci su tre

Share Mercoledì scorso l’intervista di Natasha Kampush alla tv pubblica Orf 2 è stata guardata da due austriaci su tre. Due milioni e settecentomila persone, ottanta per cento di share, un record: mai così da quando esiste la televisione (Salvo Mazzolini, il Giornale, 8/9). Ciglia finte Natascha s’è scelta le domande, per sette ore ha voluto rivedere la registrazione negli studi dell’Orf, ha chiesto che certe risate troppo squillanti venissero ripulite dai tecnici del suono. C’era anche un segnale convenuto con l’intervistatore: ogni volta che lei prendeva in mano il bicchiere d’acqua, significava che la domanda non era stata concordata e quindi bisognava tagliare. Ha scelto perfino l’arredo dello studio tv: sfondo nero, un’ abat-jour, di fronte il giornalista Christopf Feurstein e lo psichiatra Max Friedrich, le telecamere nascoste dietro tende color panna. Lei indossava una camicia viola con le perline, jeans alla moda, foulard fucsia, due bracciali, una collanina rossa. S’è truccata da sé: un velo di lucidalabbra, fard rosato e ciglia finte (Corriere della Sera 7/9; Francesco Battistini, Corriere della Sera, 8/9). Al sole «Io avrei voluto portarla lontana, al sole. Altro che tv. Indossa ancora la corazza fabbricata in otto anni. Mi chiedo: quando si lascerà andare e si concederà, finalmente, d’essere debole?» (Monika Pinterits, tra i dieci psicologi che si occupano di Natasha nel reparto numero 7 del Policlinico di Vienna). Coppa di gelato La prima volta che è uscita dall’ospedale, Natasha è andata a fare shopping e poi in gelateria. «Ero con il dottor Berge. Abbiamo ordinato una coppa di gelato, portavo gli occhiali da sole e un foulard, nessuno mi ha riconosciuta. Siamo andati persino in metrò. Era bellissimo sorridere alle persone senza che nessuno mi riconoscesse. Ho preso anche la metropolitana» (Walter Rahue, Il Messaggero, 7/9). Celebrità «Sapevo che una volta fuggita sarei diventata famosa in tutto il mondo» (Corriere della Sera, 7/9). Addetto stampa Dietmar Ecker, 42 anni, addetto stampa di Natascha, nel suo curriculum annovera anche le campagne elettorali del partito socialdemocratico: «Da quest’operazione non ho incassato neppure un euro» (w.r., Il Messaggero, 7/9). Diritti Vendendo i diritti dell’intervista a mezzo mondo (120 emittenti di settanta Paesi), l’Orf ha incassato un milione di euro. I soldi andranno tutti a una Fondazione Natascha Kampusch già costituita per aiutare, nell’ ordine: piccole vittime di crimini, «le donne del Messico sequestrate sul posto di lavoro», «chiunque voglia cambiare la legge sul sequestro dei minori, perché dieci anni di prigione sono troppo pochi», «chi ha fame in Africa, perché so che cosa vuol dire avere fame e fino a che punto la fame annulla la dignità...» (Salvo Mazzolini, il Giornale, 8/9, Francesco Battistini, Corriere della Sera, 8/9). Casa Natasha ha chiesto come risarcimento la casa dove ha vissuto per otto anni col suo sequestratore (Leonardo Coen, la Repubblica, 8/9). Le sarà assegnata. Forza «Io ero più forte di lui. Lui aveva una personalità instabile, visto che non ha trovato amore nella sua famiglia. Era insicuro. Me ne sono resa conto le prime ore dopo il sequestro, ho capito che aveva un deficit». Ventilatore Che cos’ ha provato quando ha visto per la prima volta quella stanza sotterranea? «Lui mi ha lasciato mezz’ora al buio. Ero disperata e furiosa. C’era un ventilatore. All’inizio quel continuo rumore era insopportabile, mi sono quasi venuti attacchi di claustrofobia, ho battuto contro il muro con i pugni e con le bottiglie d’acqua. Era orribile e se lui, prima o poi, non mi avesse portata nella casa per darmi un po’ di libertà di movimento, forse sarei impazzita. Dopo sei mesi mi ha permesso di lavarmi nel suo bagno» (dall’intervista alla tv tedesca Orf 2). Cultura «Trascorrevo le giornate facendo i lavori di casa, leggendo, ascoltando la musica, chiacchierando a volte con Wolfgang, a volte con me stessa. La solitudine mi pesava e mi procurava un senso di angoscia ma non posso dire che tutto il tempo trascorso in quella prigione sia stato buttato via. Oggi sono una giovane donna con un forte interesse per la cultura» (Claudio Risé, Il Giornale 29/8). Mondo esterno «Nei primi due anni non ho visto i telegiornali, lui temeva che potessero dire qualcosa su di me. Poi ho sentito i notiziari dell’ Orf. Per quanto riguarda i giornali, all’ inizio mi dava solo settimanali, poi anche i quotidiani. Controllava che non avessi scritto sulle pagine messaggi da far arrivare all’esterno. Questa era la sua paranoia. Controllava sempre tutto». Avete festeggiato qualche ricorrenza? "Festeggiavamo insieme il mio compleanno, Natale e Pasqua. L’ho costretto a festeggiare con me. Mi faceva molti regali, uova di Pasqua e doni di Natale. Visto che non potevo mai comprarmi niente come fanno altri ragazzi, lui pensava così di compensare la mancanza della realtà normale» (dall’intervista alla tv tedesca Orf 2). Titoli Il giorno dopo l’intervista in tv, il quotidiano di Vienna Osterreich ha titolato: «L’Austria si è innamorata di Natascha» (Salvo Mazzolini, il Giornale”, 8/9). Sondaggio Il 95 per cento degli austriaci giudica Natascha «simpatica», il 97,7 «sicura di sé e più matura della sua età», il 96,6 per cento ha apprezzato le sue parole che mostravano «una forte personalità», l’87,6 per cento la trova «attraente» (Leonardo Coen, la Repubblica, 8/9). Nebbia psicologica Isabella De Martini, docente di Psicologia medica, ha analizzato il linguaggio del corpo di Natasha durante la mezz’ora di intervista. A suo giudizio, la ragazza non è affatto lucida e serena come appare ai più. Ha stretto la bocca 28 volte fino a trasformarla in fessura («significa che ha avuto esperienze più frustranti di quanto possa osare riferirci»); quando si muove fa gesti molto rapidi, quasi incontrollabili («segno di inquietudine e confusione»); era seduta col peso del corpo spostato in avanti rispetto al bacino («posizione di fuga, anche interiore, che si può vedere spesso nella sala d’attesa di un dentista»); ha chiuso di continuo gli occhi per trovare la concentrazione («si trova in una condizione di nebbia psicologica») (Isabella De Martini, Il Giornale, 8/9). Misteri Natasha ha raccontato di aver sofferto la fame, di aver mangiato per otto anni solo würstel e biscotti, e di pesare 42 chili per un metro e 60 d’altezza. Cionostante in tv, a sole due settimane dalla liberazione, appariva in forma perfetta. Inoltre nessuno sa spiegare perché abbia insistito per mostrarsi, anche nei servizi fotografici, col capo sempre coperto da un foulard o da un basco. A proposito di Priklopil, prima ha ammesso «contatti sessuali» (s’è parlato anche d’una gravidanza), poi lo ha difeso in pubblico e ha voluto portare il lutto per la sua morte. Ora non vuole domande su dettagli intimi, lo chiama «il delinquente» e un’«anima cattiva», dice che gli avrebbe volentieri tagliato la testa. Ernst Holzapfel, amico del rapitore, un giorno la vide in giardino e la prese per una fidanzatina di Priklopil: «Quando andai da Wolfgang, mi colpì quanto era più giovane di lui. Aveva una maglietta. Disse buongiorno. Sorrideva. In tv era era più truccata e più tesa» (Francesco Battistini, Corriere della Sera, 8/9). Genitori Misterioso anche il rapporto coi genitori. Domenica scorsa ha accettato di rivedere mamma Brigitta, la seconda volta in due settimane, ma ha chiesto fossero presenti dei poliziotti. L’ultima volta che ha visto il padre, fu il giorno prima del sequestro. Allora, l’adorava: aveva il passaporto sempre in cartella per andare a trovarlo in Ungheria, dove lui viveva separato. Ora, lo vuole distante. C’entra forse l’atteggiamento dell’uomo: concede interviste a pagamento, polemizza con lo staff psichiatrico (che lo tiene alla larga), chiede allo Stato di riavere i 13 mila euro d’assegni familiari che gli negarono dopo la scomparsa della figlia... (Francesco Battistini, Corriere della Sera, 8 /9). Genitori 2 «Io li amo, non c’è stata alcuna lite. Ma ho molte cose da fare, adesso. Non ho tempo per dedicarmi a loro» (Francesco Battistini, Corriere della Sera, 8/9). Vita virtuale Massimo Di Giannantonio, psichiatra: «Cancelliamo l’immagine della bimba che esce dalla tana e vuole riabbracciare mamma e papà. Lei, in questi anni, ha avuto il suo protettore che l’ha preservata dalle insidie del mondo e non ha mantenuto un buon rapporto emotivo con la famiglia». «Era come in una stanza sterile dove ha vissuto la sua vita virtuale. Ha accettato di tornare al mondo con un’intervista perché ha visto tanta tv. Ora è dall’altra parte dello schermo. Quello che fa non la costringe a sentire» (Carla Massi, Il Messaggero, 7/9). Sogni e libri I sogni di Natascha: prendere la maturità e fare l’attrice. «Se ci sarà un libro su di me, lo scriverò io. Vorrei evitare che altri, in quanto esperti, riferiscano sulla mia vita». Crollo «Ora è in fase d’euforia. Adrenalinica. Ci aspettiamo il crollo» (lo psichiatra di Vienna Max Friedrich) (Leonardo Coen, la Repubblica, 8/9).