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 2006  settembre 06 Mercoledì calendario

Sfilano i palazzi dell’alta moda. Il Sole 24 Ore 6 settembre 2006. E duardo Safdie è uno degli immobiliaristi più noti tra gli addetti ai lavori a Roma

Sfilano i palazzi dell’alta moda. Il Sole 24 Ore 6 settembre 2006. E duardo Safdie è uno degli immobiliaristi più noti tra gli addetti ai lavori a Roma. Un impero nascosto, il suo, costruito, diversamente da altri operatori della capitale, grazie alla compravendita di immobili commerciali nelle aree storiche: Safdie è il catalizzatore degli investimenti della comunità ebraica romana (in particolare le famiglie Di Domenico, Sonnino e Amati), che possiede molti dei negozi nelle strade del centro di Roma, tra via del Corso e via Condotti. Lo scorso anno, quando Ifil ha ceduto Rinascente a un pool di acquirenti (fra quali il fondo di private equity Investitori Associati e Pirelli Real Estate), la Aled di Safdie ha rilevato gli immobili storici nella capitale della catena retail: in piazza Colonna e in piazza Fiume. E, proprio in queste settimane, secondo indiscrezioni quegli stessi palazzi sarebbero stati rivenduti. Assieme a Safdie in società c’è Gianluca Di Nardo, uno dei più stretti collaboratori del finanziere Francesco Micheli: prima in Fastweb e ora nella società biotecnologia Genextra. Le trattative per la vendita dello storico palazzo della Rinascente in piazza Colonna, tuttora in affitto al gruppo distributivo a un canone di 3 milioni 400mila euro all’anno, sarebbero in fase finale. Fonti bene informate indicano che interessato sarebbe il gigante svedese dell’abbigliamento H&M, ma il colosso spagnolo Zara avrebbe rilanciato sul prezzo. Recentemente Safdie ha ceduto anche la Rinascente di piazza Fiume a Sorgente Sgr, società salita agli onori della cronaca per alcuni investimenti sui grattacieli di New York tra i quali il noto Flatiron Building. Lasciate le attuali sedi capitoline, i magazzini Rinascente si trasferiranno invece nell’arco di due anni in via del Tritone (angolo Due Macelli), dov’è stato comprato un megaspazio da ristrutturare di 20mila metri quadrati. Per l’inizio dei lavori si attende soltanto l’autorizzazione del Comune di Roma. Ma nella capitale altri si muovono: nel giro delle grandi griffe tra le più attive c’è Bulgari, presente in via Condotti, ma che potrebbe presto espandersi. La maison romana ha la sede sul lungotevere e starebbe cercando nuove location. In silenzio ha fatto forti investimenti Giovanni Lombardi Stronati: un avvocato d’affari che può contare su un patrimonio ingente, proveniente soprattutto da alcuni suoi grandi clienti. Ha comprato in via del Corso il palazzo sede di Antonveneta e, soprattutto, l’immobile in piazza del Parlamento 18 di proprietà dell’immobiliarista Vittorio Casale, una delle sedi di Banca di Roma. Proprio sull’immobile in via del Parlamento sarebbero in corso trattative per lo sbarco di un’importante catena alberghiera internazionale. L’intensa attività di queste settimane è soltanto un piccolo esempio del trend di crescita del commerciale nelle zone storiche delle grandi città, da Roma a Milano. L’attenzione cade anche su Galleria Colonna, che dalla scomparsa dell’attore è stata ridenominata Galleria Alberto Sordi. Si affaccia su Piazza Colonna, davanti a Palazzo Chigi, ed è di proprietà della Lamaro dei fratelli Toti, tra i più noti immobiliaristi della capitale: la possiedono tramite l’Immobiliare Colonna 2000. Nel megaspazio, al momento dell’arrivo della Lamaro sei anni fa, era stato previsto un investimento complessivo di 350 miliardi di lire in cinque anni. Oggi in Galleria Colonna è presente con un megastore Zara, tra i più accreditati acquirenti anche per il vicino immobile Rinascente. Se ci si sposta a Milano, nel quadrilatero della moda, gli occhi di molti investitori sono in queste settimane sul palazzo di Gucci in via Montenapoleone. infatti in corso un’asta per la cessione dell’immobile con un prezzo indicativo di oltre 150 milioni: a vendere è Gucci Group, controllata dalla francese Pinault Printemps Redoute. La maison italiana aveva comprato qualche anno fa il palazzo da Generali Properties. Molto probabilmente, dopo la dismissione Gucci lascerà l’immobile e migrerà verso altra destinazione del quadrilatero. Anche altre maison, nel capoluogo lombardo, stanno lasciando gli spazi di loro proprietà per concentrarsi verso nuove aree: Ermenegildo Zegna sta lasciando lo store di via Verri per trasferirsi nella vicina via Montenapoleone. Nel quadrilatero della moda, fino alla vicina piazza San Babila e a corso Vittorio Emanuele, alcuni immobili sono di proprietà da decenni di antiche famiglie milanesi: i Bonomi Bolchini (soprattutto in via Bigli) ma anche i Melzi da Cusano, che al numero 18 di via Montenapoleone possiedono lo storico palazzo omonimo dove per anni c’è stato uno spazio Marzotto. Il palazzo Melzi (5mila metri quadrati) resta tuttora uno dei più corteggiati da operatori immobiliari e grandi griffe. Accanto agli storici proprietari immobiliari, a Milano si sono affacciati negli ultimi cinque anni grandi gruppi e nuovi attori: la Sopaf della famiglia Magnoni, il gruppo Zunino, Statuto e Aedes. Gli ultimi tre si stanno facendo notare per gli ultimi investimenti in piazza San Babila. In particolare, Aedes ha comprato l’immobile Upim e, assieme a Zunino, l’area del garage Traverso: l’obiettivo è la realizzazione di un grande centro commerciale del lusso, sullo stile della londinese Harrod’s. I fratelli Magnoni (Giorgio, patron della Sopaf, e Ruggero, banchiere di Lehman Brothers) hanno invece acquistato Galleria Pattari sempre a Milano: un investimento effettuato assieme ad Eduardo Safdie. Ma nel quadrilatero milanese sta soprattutto emergendo la famiglia di Giuliano Tabacchi, tra i fratelli fondatori del marchio degli occhiali Safilo, lasciato nel 2000 portandosi in dote diverse centinaia di milioni da reinvestire tramite il proprio braccio immobiliare, la Real Estate Services. La famiglia Tabacchi ha comprato uno spazio di 750 metri quadrati tra via Montenapoleone e via Bigli. Qui sorgerà lo spazio Aspesi: investimento non casuale, visto che la stessa griffe è controllata in modo paritetico dallo stilista e dalla famiglia Tabacchi. A vendere i precedenti proprietari delle aree commerciali: Salvini e altri privati. Ma Tabacchi ha comprato (a un prezzo, secondo fonti ben informate, di 170 milioni) a Milano anche Galleria Passerella, lungo corso Vittorio Emanuele: un immobile che nel giro di un anno era passato da Pirelli Re, che l’aveva avuto in eredità dal portafoglio di Ras, alla Bi&Di, società che fa capo a Paolo Dini, proprietario del marchio di abbigliamento Paul&Shark e a Davide Bizzi, ex manager del gruppo Preatoni. Carlo Festa