La Repubblica 05/09/2006, pag.52 Gianni Clerici, 5 settembre 2006
Pete Sampras, Usa, 1971, 14 Slam. Fu, la sua, la potenza più esplosiva del tennis contemporaneo, certo incoraggiata, sulla battuta, dal perfezionamento e dall´ampliamento dell´area delle racchette in grafite
Pete Sampras, Usa, 1971, 14 Slam. Fu, la sua, la potenza più esplosiva del tennis contemporaneo, certo incoraggiata, sulla battuta, dal perfezionamento e dall´ampliamento dell´area delle racchette in grafite. Fortunato nell´incontrare un grande allenatore dilettante, il dottor Fisher, che lo costrinse ad un rovescio a una mano, tanto più adatto per le discese a rete. Incredibilmente capace di condividere la sua vita sportiva con un´ereditaria anemia mediterranea, non trovò tuttavia, come altri attaccanti quali Connors, Becker, Lendl, la regolarità per affermarsi nel più duro dei tornei, sulla più lenta delle superfici: il Roland Garros. E´ questa, nonostante il suo record negli Slam, la lacuna che impedisce di classificarlo come il migliore di tutti i tempi. Capace comunque di affermarsi a Wimbledon del ´93 al 2000 smarrendo soltanto un match contro Krajicek, altro terribile giardiniere. Gianni Clerici