Giovanni Caprara Corriere della Sera, 5.9.06, 6 settembre 2006
Proteste in tutto il mondo per la cancellazione di Plutone dall’elenco dei pianeti classici e per la sua retrocessione a pianeta nano (votata il 24 agosto a Praga dall’assemblea mondiale dell’Unione astronomica internazionale)
Proteste in tutto il mondo per la cancellazione di Plutone dall’elenco dei pianeti classici e per la sua retrocessione a pianeta nano (votata il 24 agosto a Praga dall’assemblea mondiale dell’Unione astronomica internazionale). In Usa, nei viali della New Mexico State University, la gente ha manifestato sventolando cartelli con su scritto "Size doesn’t matter" e "Protest for Pluto", e una petizione internazionale già sottoscritta da trecento astronomi mira ad abbattere la decisione di Praga che ha sollevato aspre critiche anche per il numero dei votanti: dei 2.500 partecipanti all’assemblea, hanno aderito alla consultazione solo quattrocento (e dei diecimila all’aderenti all’Unione, ha votato solo il 4 per cento). Gli scienziati, comunque, sono divisi: alcuni dicono che Plutone ha una natura troppo diversa dagli altri pianeti e deve dunque diventare il prototipo di una nuova classe di oggetti celesti del sistema solare battezzata "dwarf planet", pianeta nano. Altri giudicano invece improprio un intervento tanto drastico capace di cancellare una tardizione ormai assorbita dalla tradizione popolare. Franco Pacini, per anni presidente dell’Iau, dice che «forse saranno saranno necessarie ulteriori riflessioni» e comunque di una cosa è certo: i passi della scienza non si compiono attraverso discussioni da mettere ai voti. Il suo successore Ronald D. Ekers, australiano, è invece un accanito sostenitore del riordino dei pianeti: secondo i maligni, vuol passare alla storia come lo scienziato che ha ridisegnato il sistema solare.