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 2006  settembre 06 Mercoledì calendario

Vrnay Astrid

• Stoccolma (Svezia) 25 aprile 1918, Monaco di Baviera (Germania) 5 settembre 2006. Soprano • «Ai tempi del debutto, Wagner non lo si rappresentava più con pelli di capra, ali e corna ma quasi. Quando terminò la carriera, invece, Götz Friedrich e Wieland Wagner avevano ormai gettato le basi della regia moderna, trovando in lei un’interprete tra le più sollecite nel tratteggiare il proprio personaggio non solo attraverso la voce ma anche il gesto, la postura, la recitazione. Si parla di Astrid Várnay, 55 anni di carriera come soprano al Metropolitan di New York e nei teatri che contano, una delle massime voci wagneriane della seconda metà del XX secolo [...] Peccato dunque che il suo lascito discografico comprenda, limitandosi alle pubblicazioni ufficiali, solo un documento video, un’Elektra viennese del 1981 in cui è malefica Clitemnestra a fianco d’altri ”numeri uno” come la Rysanek (Elektra), la Ligendza (Crisotemide), Fischer-Dieskau (Oreste), sotto la bacchetta di Karl Böhm. Le recensioni ne parlano infatti come d’attrice eccezionale, e non solo come di dominatrice in quello stile potentemente declamatorio che le occorreva per affrontare le parti da soprano drammatico spinto (Brünnhilde, Isolde, Kundry, Salome, Elektra, Lady Macbeth...) che l’han resa famosa. D’altra parte, sulle scene teatrali la Várnay ci era nata. Figlia di genitori ungheresi, lei soprano di coloratura, lui tenore, era venuta al mondo quasi per caso in Svezia e si era trasferita a due anni nella Grande Mela. Gli studi con la mamma e Hermann Weigert, il direttore d’orchestra che avrebbe sposato nel 1944. E nel ”41, appena 23enne, il debutto, al Met, sostituendo all’ultimo minuto Lotte Lehmann (un mito) come Siegliende in una Walkiria con Erich Leinsdorf. Il giorno dopo accadevano i fatti di Pearl Harbor ma i giornali trovarono il modo di annunciare che razza di stella era nata. Non passa nemmeno una settimana e sostituisce la Brünnhilde di turno in quella stessa produzione. già tempo di consacrazione. Un trionfo dopo l’altro, fino al ”56, quando litiga con il manager Rudolf Bing e si trasferisce in Europa, cantando soprattutto a Bayreuth (memorabili, e rintracciabili in cd, le tre edizione del Ring incise con Knappertsbusch). Inutile dire che accoglienza ebbe quando, 18 anni dopo, tornò a New York. Dal ”55 aveva comunque eletto Monaco di Baviera come residenza. I fan possono consolarsi riascoltando la ventina di incisioni discografiche che ha lasciato e l’autobiografia 55 Years in Five Act - My Life in Opera: un puntuale diario della bella carriera non privo d’autoironia, come quando racconta di quel certo Tristano che si addormentò di netto mentre lei, ovviamente nei panni di Isotta, cantava il Liebestod» (Enrico Girardi, ”Corriere della Sera” 6/9/2006).