Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2006  settembre 06 Mercoledì calendario

Estevez Emilio

• New York (Stati Uniti) 12 maggio 1962. Attore. Regista. Figlio di Martin Sheen (il cui vero cognome è Estevez) • «[...] Condivide le stesse idee del padre, già protagonista di Apocalypse Now, attivista liberal, ambientalista, pacifista, difensore dell’America rurale e delle minoranze, sempre pronto a sfilare nelle strade di Los Angeles per i diritti civili degli immigrati legali e illegali e con sangue latino (come quello della famiglia Estevez). Padre e figlio hanno anche contestato insieme la distruzione del patrimonio architettonico di Los Angeles. Come è accaduto per la demolizione nel febbraio 2006 dell’Ambassador Hotel. ”Quel giorno - ricorda il regista - si è chiusa un’epoca perché all’Ambassador, dove fu ucciso Bob Kennedy, aveva festeggiato la sua nomina a governatore della California anche Reagan e il cinema di Hollywood, da Howard Hughes a Jean Harlow alla Monroe, vi aveva abitato. Quando con papà e la mamma arrivammo a L.A., dopo aver attraversato gli States dalla costa dell’Est a quella dell’Ovest, dove mio padre aveva deciso di trasferirsi, io avevo visto l’Ambassador per la prima volta”. [...] educato nelle migliori scuole di Santa Monica, un po’ imbolsito dai tempi in cui faceva coppia con Demi Moore. [...] Interpretavano insieme film come St.Elmo’s Fire e facevano sognare i trentenni degli anni Ottanta. Emilio era il bell’attore giovane delle pellicole per adolescenti di John Hughes, la sua immagine in Breakfast Club era appesa nelle stanze dei ragazzi californiani. Però lui, con gli amici - Sean e Chris Penn, Rob Lowe, Judd Nelson, la giovane musicista e coreografa Paula Abdul, per breve tempo sua moglie - girava già filmini e documentari ”militanti” con la cinepresa regalatagli dal padre. ”Poi ho attraversato diverse crisi, ma sempre ho inseguito il sogno di Bobby. Sono fiero di essere stato selezionato in concorso a Venezia [...]”. [...]» (Giovanna Grassi, ”Corriere della Sera” 6/9/2006).