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 2006  settembre 06 Mercoledì calendario

Il mago Silvan, vero nome Aldo Savoldello, all’inizio si chiamava Saghibù, pseudonimo inventato mettendo insieme le iniziale del suo cognome e quelle di due maestri: Ghigi e Bustelli

Il mago Silvan, vero nome Aldo Savoldello, all’inizio si chiamava Saghibù, pseudonimo inventato mettendo insieme le iniziale del suo cognome e quelle di due maestri: Ghigi e Bustelli. «Finché un giorno ho incontrato la stupenda Silvana Pampanini che mi ha consigliato di cambiare. Ho scelto Silvan in suo onore». Le tre parole magiche "Sim Sala Bim" sono invece un omaggio «al grande prestigiatore olandese Danté, che le utilizzava a inizio secolo». Ha assicurato le sue mani per tre miliardi («ma fortunatamente non mi sono mai fatto male»), le cura con impacchi in acqua tiepida e poi fredda «però non sono perfette, ho un callo dovuto al gioco delle 140 carte, le manipolo con una mano sulle note del concerto n. 21 di Mozart». Si allena quattro ore al giorno: «Con le dita sollevo pesi di 5 grammi, poi 10 e 15. E le muovo velocemente: serve per allenare i muscoli e far sparire gli oggetti». In tv non ci va perché non lo chiamano, due anni fa lo contattò Del Noce per proporgli uno show, «alla fine non si fece nulla perché in Rai mancavano i soldi». Suoi flop clamorosi: al teatro Sistina, nel numero della donna tagliata in tre pezzi, l’assistente si muove, lui la graffia con la lama affilatissima, lei si spaventa e sviene («per fortuna me ne accorgo subito e non affondo: l’avrei ferita gravemente»); un’altra volta, rimane rannicchiato per più di un ’ora dentro un bauletto di un metro in attesa di un fabbro («l’assistente nel trambusto aveva perso le chiavi dei quattro lucchetti»). Nuovo grande numero che prepara da sei anni: tagliare una donna in verticale.