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 2006  settembre 02 Sabato calendario

Coop nel mirino di Bruxelles. Il Sole 24 Ore 2 settembre 2006. Bruxelles. Riflettori puntati a Bruxelles sugli sgravi alle coop: questo mese il Governo italiano dovrà giustificare in modo dettagliato alla Commissione europea entità, motivazioni e impatto dei vantaggi fiscali offerti al sistema cooperativo

Coop nel mirino di Bruxelles. Il Sole 24 Ore 2 settembre 2006. Bruxelles. Riflettori puntati a Bruxelles sugli sgravi alle coop: questo mese il Governo italiano dovrà giustificare in modo dettagliato alla Commissione europea entità, motivazioni e impatto dei vantaggi fiscali offerti al sistema cooperativo. In una lettera di cinque pagine, del 4 agosto, inviata dai servizi alla Concorrenza dell’Esecutivo Ue alla rappresentanza italiana a Bruxelles, gli esperti comunitari di aiuti di Stato hanno presentato una serie di quesiti (riportati nella tabella a fianco) sulla normativa che regola i benefici fiscali e i meccanismi di controllo dei requisiti di mutualità delle cooperative, chiedendo alle autorità italiane di rispondere entro il 25 settembre. La richiesta non rappresenta l’apertura di un’inchiesta formale per aiuti di Stato, ma è il passo preliminare per permettere al commissario alla Concorrenza, Neelie Kroes, di avere tutti gli elementi in mano al fine di decidere se esistano fondati dubbi di una distorsione del mercato e si debba perciò avviare un’indagine più approfondita. L’intervento è in qualche modo un atto dovuto, considerando la denuncia contro i benefici fiscali alla cooperative di consumo presentato in maggio a Bruxelles da Federdistribuzione, l’associazione delle grandi catene commerciali. Un esposto che ha preso di mira le nove cooperative appartenenti al consorzio CoopItalia e che ha puntato il dito sulle agevolazioni offerte dalla leggi 904/77, 449/1997 e 601/73 per l’abbattimento del reddito imponibile, oltre al meccanismo del prestito sociale. Secondo i ricorrenti, le cooperative in questione sarebbero ormai imprese leader del mercato nazionale della grande distribuzione e avrebbero perso la natura mutualistica e la funzione sociale che potevano in passato giustificare un regime speciale. Proprio questa denuncia viene citata nella lettera inviata a Roma dai servizi della Concorrenza. Tuttavia, le richieste della Commissione vanno aldilà del settore della distribuzione, probabilmente anche sull’onda della richiesta arrivata a Bruxelles dalla Cassazione a febbraio, nella quale si chiedevano lumi sulla compatibilità con la normativa europea degli sconti Ires alle coop a mutualità prevalente e sulla tassazione dei ristorni ai soci. Inoltre, la missiva cita due altre denunce riguardanti la presunta incompatibilità con le regole europee delle misure agevolate di fiscalità diretta a favore delle banche di credito cooperativo in Italia. La richiesta di delucidazioni dell’Antitrust comunitario si articola su otto punti: in primo luogo si chiedono tutte le informazioni utili per valutare se gli sgravi fiscali alle coop possano qualificarsi come aiuti di Stato e per stabilire in che misura possano eventualmente essere considerati aiuti esistenti al momento della firma dei Trattati Ue (i principi a tutela della mutualità furono, per esempio, fissati dalla legge Basevi del 1947), nel qual caso non scatterebbe l’obbligo di recupero retroattivo di aiuti illegali erogati. In secondo luogo Bruxelles chiede alle autorità italiane di "descrivere dettagliatamente l’evoluzione della legislazione in materia di imposizione indiretta applicabile alle cooperative e ai propri soci" e di spiegarne la ratio legis, al fine di consentire alla Commissione di qualificarne la natura. Ma l’Esecutivo Ue vuole conoscere anche il numero delle cooperative italiane, per tipologia di attività economica, e chiede una stima, anche induttiva, dell’ammontare annuo delle riduzioni fiscali accordate. Più in particolare vengono chiesti i risultati di bilancio degli ultimi cinque anni delle nove cooperative di CoopItalia, per valutare l’impatto concorrenziale dei vantaggi accordati. La Commissione chiede anche gli eventuali svantaggi da compensare, che potrebbero giustificare sgravi fiscali. Le autorità italiane dovranno inoltre spiegare i principi generali cui si ispira la tassazione speciale per le coop e a provarne il rispetto. Ancora, si chiedono elementi per giustificare eventuali deroghe ai Trattati. Infine, il Governo è invitato a indicare gli strumenti di controllo dei requisiti di mutualità. Proprio questo punto viene ripreso in relazione alle banche cooperative. Su questo fronte, la Commissione chiede quali misure di controllo siano state "poste in essere dall’autorità incaricata della vigilanza bancaria per assicurare il rispetto dei requisiti di mutualità previsti per la concessione dei benefici fiscali". Enrico Brivio