Gaia Piccardi, ཿCorriere della Sera 5/9/2006;, 5 settembre 2006
Si fa un gran parlare della scarsità di test antidoping nella Formula 1. Il dottor Riccardo Ceccarelli, fondatore di Formula Medicine: «L’ambiente della Formula Uno, che spesso non sa distinguere tra medico e fisioterapista, non è culturalmente e fisiologicamente predisposto al doping doloso
Si fa un gran parlare della scarsità di test antidoping nella Formula 1. Il dottor Riccardo Ceccarelli, fondatore di Formula Medicine: «L’ambiente della Formula Uno, che spesso non sa distinguere tra medico e fisioterapista, non è culturalmente e fisiologicamente predisposto al doping doloso. vero che i test antidoping andrebbero fatti a ogni Gran premio, ma questo ambiente non è terreno fertile. L’Epo e gli anabolizzanti ai piloti non servirebbero. Servirebbe, piuttosto, un doping per il cervello, ma ci vorrebbe dietro un’organizzazione che non esiste. Le anfetamine andavano di moda nella preistoria della Formula Uno».