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 2006  settembre 03 Domenica calendario

"I suoi film cambiavano il costume". La Repubblica 3 settembre 2006. Giuseppe Bertolucci, che della propria regia di Pasolini prossimo nostro dice «ho cercato di far parlare il materiale d´archivio», ha tratto da quest´immersione nel Pasolini ultimo, tragico e negativo su tutto, soprattutto un´emozione

"I suoi film cambiavano il costume". La Repubblica 3 settembre 2006. Giuseppe Bertolucci, che della propria regia di Pasolini prossimo nostro dice «ho cercato di far parlare il materiale d´archivio», ha tratto da quest´immersione nel Pasolini ultimo, tragico e negativo su tutto, soprattutto un´emozione. «Quegli anni, quella metà degli anni Settanta che è per esempio lo stesso momento di Novecento, mi sono apparsi segnati da straordinari margini di libertà. Mentre da lì in poi la forma film ha imboccato un inarrestabile declino. Ha perso la sua egemonia, circondata da milioni di ore di immagini televisive, che solo inizialmente e transitoriamente sono state immagini di film, e poi dalla rete informatica. Credo che Salò ma anche altri film coevi oggi non solo non sarebbero fattibili ma neanche concepibili, non sarebbero neanche pensati. Immaginiamo: intorno a Salò, ma anche intorno a Novecento, scendevano in campo Calvino o Moravia. Non c´è corrispettivo oggi, e assai più di un film suscita dibattito una puntata del Grande Fratello. Ha sostituito i film, i quali un tempo modificavano i dati del costume, della morale, della politica». Pasolini prossimo nostro, che avrà il suo battesimo alla Mostra di Venezia il 7 e l´8 settembre, nasce così. Il giornalista cosmopolita Gideon Bachmann e sua moglie, la fotografa Deborah Imogen Beer, poterono frequentare il blindato set dell´ultimo film di Pasolini e raccolsero una ricchissima documentazione. Un´ampia intervista filmata con il regista, fotografie. Quei documenti sono diventati patrimonio dell´associazione Cinemazero, quella che con la Cineteca del Friuli ha creato le Giornate del cinema muto tenute nel corso degli anni tra Pordenone, Sacile, Udine. Dall´incontro tra Cinemazero, la società Ripley´s Film e il regista di Parma, che è anche presidente della Cineteca di Bologna, è nato questo progetto. Il risultato è la sintesi di decine di ore di interviste, compresa una parte precedente a Salò e solo sonora, e di migliaia di scatti fotografici. Ne esce il ritratto di un artista-polemista amareggiato, che dichiara il fallimento della sua precedente Trilogia della vita, il cui successo commerciale raccolto grazie alle male intese promesse di nudità ed erotismo era andato nel senso contrario alle sue intenzioni: di contrasto al conformismo consumista, all´appiattimento omologante e imborghesito dei comportamenti giovanili, alla falsa libertà dei costumi che riduce corpo e sesso a merce. Questo documento (di cui la pagina che state leggendo ci restituisce un campione, in particolare un brano dell´intervista filmata sul set di Salò durante le riprese finali) segna l´apice di una lunga stagione di ricordi e omaggi indotti dal trentennale della tragica morte del poeta e cineasta, avvenuta il 2 novembre ”75. Tra i precedenti ricordiamo il contributo di Carlo Di Carlo, che di Pasolini fu aiuto regista, alle giornate celebrative dello scorso novembre a Bologna: con la riproposizione del suo ritratto-documentario del ”68 Pier Paolo Pasolini: cultura e società, con la presentazione di un inedito Diario al registratore. La voce di Pasolini e Anna Magnani sul set di "Mamma Roma", entrambi acquisiti dalla Cineteca di Bologna. Sta invece per uscire per Feltrinelli un cofanetto che raccoglie, nel Dvd, il documentario di Mario Sesti e Matteo Cerami La voce di Pasolini nato dalla collaborazione tra Indigo, Bim e Auditorium di Roma con il fondamentale apporto degli eredi Pasolini: raffinata elaborazione di testi letti da Toni Servillo, di repertorio filmato e fotografico proveniente da svariate fonti a partire dall´Archivio audiovisivo del movimento operaio, di animazioni. Lo stesso Dvd come extra, raccoglie interviste a testimoni e ulteriori informazioni sull´ultimo film, e, nel libro allegato, i testi del documentario. Tra i preziosi contenuti una parte è dedicata al progetto del film che Pasolini avrebbe realizzato dopo Salò, Porno Teo Kolossal, pensato per Eduardo cui si sarebbe dovuto affiancare, come a Totò in Uccellacci uccellini, Ninetto Davoli. In più: un reportage inedito realizzato sul set di Salò dal fotografo Fabian Cevallos e approfondimenti sulle ipotesi (presenti anche nel lavoro di Bertolucci) di un finale alternativo, non cupamente pessimista, del film-testamento di Pier Paolo. Paolo D´Agostini