La Repubblica 03/09/2006, Pier Paolo Pasolini, 3 settembre 2006
Padri e figli Tutti i miei libri e le mie opere narrative parlano di giovani: li amavo e li rappresentavo
Padri e figli Tutti i miei libri e le mie opere narrative parlano di giovani: li amavo e li rappresentavo. Adesso non potrei fare un film su questi imbecilli che ci circondano. A volte mi vengono letteralmente le lacrime agli occhi quando vedo il figlio di Ninetto (Davoli ndr), che ha un anno. Mi vengono le lacrime agli occhi per la pietà per il suo futuro. [...] Nelle grandi città industrializzate la gioventù è diventata odiosa, insopportabile. I loro padri, in fondo, cos´hanno fatto, quelli che hanno quaranta-cinquant´anni? Cos´hanno fatto perché questi figli non fossero così? Niente! I padri che hanno dei figli dai quindici ai vent´anni ormai oggettivamente non possono più insegnare niente, perché non hanno fatto esperienza del tipo di vita dei loro figli. [...] Pier Paolo Pasolini