La Stampa 02/09/2006, pag.25, 2 settembre 2006
La peste oggi, non solo nel Terzo mondo. La Stampa 2 Settembre 2006. La peste, responsabile di grandi epidemie nei secoli passati, malattia conosciuta attraverso i capolavori del Boccaccio e del Manzoni, rimane endemica in molte foci naturali sparse nel mondo
La peste oggi, non solo nel Terzo mondo. La Stampa 2 Settembre 2006. La peste, responsabile di grandi epidemie nei secoli passati, malattia conosciuta attraverso i capolavori del Boccaccio e del Manzoni, rimane endemica in molte foci naturali sparse nel mondo. La peste è presente in Africa, nei paesi dell’ex Unione Sovietica, nelle Americhe e in Asia. Il focus maggiore resta quello di Ituri, nella Repubblica Democratica del Congo, che causa mediamente 1000 casi all’anno, molto attivo anche nel 2006 con centinaia di casi di peste polmonare. Nel 2003, nove paesi avevano riportato 2118 casi e 182 morti, ma i casi reali potrebbero esser stati di più. L’Africa è il continente dove si registra oltre il 90 per cento dei casi a livello mondiale, ma, contrariamente a quanto si possa immaginare, la malattia persiste anche nel più evoluto dei paesi occidentali, gli Stati Uniti d’America dove sono stati notificati nel 2006 (dal 16 febbraio al 14 agosto) 13 casi. Si tratta del maggior numero di casi registrati negli Usa dal 1994. Due dei tredici casi hanno avuto esito letale. La peste è una malattia zoonotica, causata da un batterio, Yersinia pestis. trasmessa tra animali e uomini attraverso il morso di una pulce infetta. Se non trattata con antibiotici, come la streptomicina e le tetracicline, la malattia ha ancora una letalità del 30-60 per cento. Dopo un’incubazione di 3-7 giorni, la malattia esordisce con febbre elevata, brividi, dolore alla testa e al corpo, stanchezza, nausea e vomito. L’uomo ha dunque ancora a che fare con malattie responsabili di flagelli che decimarono la popolazione mondiale nei secoli passati, ma il pericolo maggiore viene oggi dalle nuove malattie infettive, quelle chiamate «emergenti» contro cui è fondamentale attuare piani di sorveglianza epidemiologica per scoprirne rapidamente origine e diffusione. Walter Pasini direttore centro Oms Medicina del Turismo Questa lettera non è soltanto un avvertimento per chi viaggia. anche, e forse soprattutto, un richiamo a ricordarci dello stato del mondo.