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 2006  agosto 31 Giovedì calendario

Cavour sconfitto da ladri e rovi. La Stampa 31 Agosto 2006. Vercelli. E’ un immenso rudere: muri cadenti, rovi ed erbacce un po’ ovunque

Cavour sconfitto da ladri e rovi. La Stampa 31 Agosto 2006. Vercelli. E’ un immenso rudere: muri cadenti, rovi ed erbacce un po’ ovunque. La tenuta di Leri dove Camillo Benso di Cavour trascorreva giornate di studio e progettava la modernizzazione dei canali di irrigazione deve essere salvata, almeno nella prospettiva del 2011, quando si celebrerà il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. La tenuta di Leri Cavour, acquistata dal padre dello statista nel 1822 e divenuta in breve una delle aziende-modello in Italia, ha bisogno di un urgente intervento: l’Enel, che l’aveva acquistata all’inizio degli Anni Ottanta, per costruirvi nei terreni circostanti la più grande centrale atomica d’Europa (poi si è riparato su un impianto a gas-vapore assai più piccolo), s’era impegnato a recuperarla, trasformandola nel museo nazionale dell’Agricoltura. Ma ciò non è avvenuto, nonostante i solleciti di tutti i sindaci che, da allora, si sono succeduti a Trino. Adesso, l’attuale primo cittadino, Giovanni Ravasenga, torna alla carica, spalleggiato dal presidente della Provincia Renzo Masoero. Entrambi, lo scorso anno, si erano rivolti direttamente a Ciampi, durante la vita del Presidente a Vercelli. Ricorda Ravasenga: «Ciampi mi aveva chiesto di spedire alla segreteria la documentazione fotografica. Gli avevo preparato un cd e glielo avevo fatto avere al Quirinale. Ma evidentemente neppure lui era riuscito a sbloccare la situazione. Ora però ci riproveremo con Napolitano». La pensa esattamente nello stesso modo il presidente della Provincia, Renzo Masoero: «La tenuta di Leri Cavour per tutti i vercellesi rappresenta un patrimonio unico di storia, affetti tradizioni. Lì è sorta l’Unità d’Italia, lì è nata la risicoltura moderna. E’ molto triste vederla ridotta ad un cumulo di muri cadenti infestati dalle erbacce». Masoero e Ravasenga non esagerano: quella che un tempo era una delle più belle e importanti aziende agricole del Vercellese, è da anni diroccata e invasa dai rovi. Sulla casa padronale, la targa a Camillo Benso, conte di Cavour, «che qui diede mirabile impulso alla coltivazione del riso», contende lo spazio alle erbe infestanti. E non solo. Nell’ottobre dello scorso anno, pochi giorni prima della visita di Ciampi a Vercelli, scoprirono che l’ex tenuta di Cavour era diventata la base d’appoggio ideale dei ladri di opere d’arte che vi custodivano la refurtiva dei colpi. «Dopo la pubblicazione di quella notizia - dice il sindaco di Trino - l’Enel è intervenuto. Ha murato alcuni ingressi e, in tal modo, ha almeno risolto il problema dei ladri. Ma la situazione, rispetto alle prime denunce di due anni fa, è addirittura peggiorata». Aggiunge Masoero: «Ho letto proprio di recente l’intenzione, anche del Piemonte, di dare il giusto risalto al centocinquantenario dell’Unità d’Italia. La nostra Regione potrebbe fare un gesto significativo costringendo l’Enel a intervenire su Leri Cavour, con un piano serio di recupero». Ma il sindaco Ravasenga è pessimista: «Il fatto è che Enel non è assolutamente intenzionato ad investire un solo euro su Leri; al contrario, vuole sbarazzarsi di quella proprietà. Allora, io dico, la ceda al Comune di Trino, ma ad un prezzo simbolico, non alla cifra di centinaia di migliaia di euro che ho sentito ipotizzare. Trino sarebbe ben lieta di intervenire per celebrare degnamente il grande ”’Tessitore’’». Enrico De Maria