La Stampa 30/08/2006, pag.1 Massimo Gramellini, 30 agosto 2006
L’ignoranza rende presidenti. La Stampa 30 Agosto 2006. La provincia di Chieti, nella persona del presidente Tommaso Coletti, promuove i Centri per l’Impiego con lo slogan «Il lavoro rende liberi»
L’ignoranza rende presidenti. La Stampa 30 Agosto 2006. La provincia di Chieti, nella persona del presidente Tommaso Coletti, promuove i Centri per l’Impiego con lo slogan «Il lavoro rende liberi». «Non ricordo dove lessi questa frase», rivela nei dépliant pubblicitari il senatore della Margherita, «ma fu una di quelle citazioni che ti fulminano all’istante». Appena gli hanno fatto notare che il suo fulmine andava a gas e che era farina del sacco di Auschwitz, il Coletti non ha chiesto asilo al pianeta della vergogna. Si è chiesto, invece: non è forse vero che il lavoro rende liberi? Quelle parole valgono a prescindere dall’uso fattone «da un dittatore» (per prudenza non lo ha nominato, altrimenti invece di Hitler magari gli usciva Beckenbauer). Il quesito meriterebbe studi approfonditi. A patto di farli precedere da una riflessione sulle lacune di un sistema scolastico che può indurre un presidente di Provincia, e coloro che gli scrivono materialmente i dépliant, a ignorare nozioni che consideravamo patrimonio acquisito dell’umanità. Una delle cento cose che tutti «devono» sapere. Proprio vero che non bisogna mai dare nulla per scontato. Neppure quelle cento cose. Quindi, a beneficio degli emuli del Coletti, riepiloghiamo: «Arbeit macht frei» («Il lavoro rende liberi») stava scritto all’ingresso di Auschwitz. Auschwitz era un campo di sterminio in cui gli ebrei venivano uccisi dai nazisti. I nazisti erano un movimento politico di estrema destra andato al potere in Germania fra le due guerre mondiali del Novecento. Le due guerre mondiali del Novecento… Ci dica lei, presidente, quando smettere. Massimo Gramellini