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 2006  agosto 30 Mercoledì calendario

Fuori dall’Africa, ma quando è successo?. La Stampa 30 Agosto 2006. Fino a poco tempo fa si pensava che i lontani antenati e i cugini arcaici dell’homo sapiens fossero incapaci di grandi migrazioni fuori dalla culla africana

Fuori dall’Africa, ma quando è successo?. La Stampa 30 Agosto 2006. Fino a poco tempo fa si pensava che i lontani antenati e i cugini arcaici dell’homo sapiens fossero incapaci di grandi migrazioni fuori dalla culla africana. La scoperta di fossili a Damanissi (Georgia) all’inizio degli Anni ”90, risalenti a 1,8 milioni di anni fa, ha rimesso tutto in discussione. Gli esemplari trovati in questa regione del Caucaso rappresentano una specie arcaica battezzata homo georgicus, verosimilmente apparentata agli africani homo ergaster e homo erectus. Una di queste due specie, a meno che non fosse una specie unica come alcuni ritengono, sarebbe dunque la prima a essere uscita dal continente africano, 1,9 o 1,8 milioni di anni fa. Oltre 500 mila anni prima delle date proposte finora. La domanda è perché questa, o queste specie, lasciarono l’Africa? E quante migrazioni ci sono state? Sono la prova di un alto livello di organizzazione sociale di erectus o ergaster, necessaria per trasferte così lunghe? L’esodo è stato continuo? Si possono solo fare congetture, ma c’è una certezza: le prime emigrazioni dall’Africa del genere homo sono state sufficienti perché l’uomo di Neandertal e l’homo erectus popolassero l’Europa occidentale e l’Asia ben prima che uscisse dall’Africa una nuova specie, l’homo sapiens, l’uomo moderno, oggi rappresentato dai sei miliardi di esseri umani. Gli esemplari più antichi di sapiens sono stati dissepolti in Etiopia e sono stati datati a 195 mila anni fa. Tracce fossili della sua presenza in Medio Oriente risalenti a 95 mila anni fa dimostrano che 100 mila anni fa era già «uscito» dall’Africa. Questa origine africana dell’homo sapiens, pietra miliare della teoria «Fuori dall’Africa», è confermata dalla genetica. Nel 1987 tre ricercatori dell’università di Berkeley pubblicarono su Nature uno studio sulla variabilità dell’ADN mitocondriale nella specie umana contemporanea. Il risultato è che, sotto questo aspetto, tutti gli esseri umani hanno un’origine comune recente in un piccolo gruppo di uomini e donne - qualche migliaio d’individui in tutto - emigrati dall’Africa meno di 100 mila anni fa. Questo nuovo homo si è poi diffuso rapidamente sul pianeta, rimpiazzando gli ominidi che incontrava. Fine della storia? No. Se si prendono in considerazione altre zone del genoma la cosa si complica. Studiando la variabilità di 25 zone del genoma umano, Alan Templeton, professore all’università di Saint-Louis sostiene che l’ibridazione fra le popolazioni africane ed eurasiatiche si sono prodotte nel corso di tre grandi migrazioni, da 1,9 milioni fino a 100 mila anni fa. Si è ben lontani dalle conclusioni ma,osserva Luis Quintana-Murci, genetista: «Se l’umanità discende, nell’insieme, da una popolazione data, lievi contributi genetici di altre popolazioni non si possono escludere anche se nono sono formalmente dimostrati». Stéphane Foucart