Varie, 28 agosto 2006
CECCHINI
CECCHINI Dario Panzano in Chianti (Firenze) 10 settembre 1955. Macellaio. Proprietario dell’’Antica macelleria Cecchini” di Panzano in Chianti • «Il macellaio più famoso del mondo» (Bill Buford, giornalista di The New Yoker, nell’agosto 2006 al Late Show di David Letterman) • «Gigante dagli occhi azzurri, che giornali come il Times o l’Indipendent chiamano ”il Michelangelo della macelleria”, uno che recita il conte Ugolino a teatro o dalla finestra della bottega (’Per me leggere Dante è un bisogno fisico”), e tiene la Divina Commedia spalancata sul bancone di marmo che fu del bisnonno, e ha in giro per il mondo amici come Jack Nicholson, Bruce Springsteen o Dustin Hoffman [...] ”Il mi’ babbo, che sul letto di morte mi chiama in ospedale: e prima ancora di darmi il foglio con i lasciti materiali, mi rivela un nome. Il nome del selezionatore delle carni, l’uomo ora che io chiamo ’Il Maestro’ e lavora con me da 26 anni. Un artista. Ogni venerdì ci chiudiamo nella cella frigorifera e nei suoi occhi io vedo il piacere, il gusto, mentre sceglie le carni. Il rapimento”. In quella cella, Dario mise un giorno un inginocchiatoio del Seicento: ”E il toscano mai si inginocchia, ma ogni giorno io mi raccoglievo davanti alle carni, e ci portai un giornalista inglese che mi chiedeva cos’era la toscanità, e ci vidi piangere dei colleghi macellai texani, gente da 150 chili. Perché di nuovo la carne è sacra. Per me, è come il marmo per lo scultore [...] tagliare la fiorentina è un gesto sacro. In quei momenti mi chiedo: chi sei tu? Come il Poeta: chi fur li maggior tui? Sono Dario Cecchini, e fo il macellaio da 250 anni, e noi Cecchini siamo in Chianti da 700 anni. E quando taglio, è la mano dei miei avi che taglia con me. E se sbaglio, non sbaglio io ma loro”. Dietro il bancone, fra cesti di cipolle e scalogni, c’è un antico fonte battesimale, e le sculture romaniche di due agnelli. Nell’aria, veleggiano musiche di Verdi, e jazz. E la mucca? ”Per l’uomo è come una bella donna, in cui cerchi il benessere, il piacere, la sensazione calda della madre con il piccino”. E la Mucca pazza? Gli occhi azzurri si sgranano: ”Non so perché, ma quando le mucche mi guardano ben bene, impazziscono”» (Luigi Offeddu, ”Corriere della Sera” 23/11/2000). «’L’America sta diventando sempre più un Paese di astemi, vegetariani e puritani. Personalmente, continuo a preferire il vino rosso, le carni e le belle donne. Con affetto, Jack Nicholson”. Il fax, dovutamente inquadrato, campeggia su uno dei ceppi dell’Antica Macelleria.[...] ”ma non diventeremo mai un posto per Vip, perché questa è una bottega di paese. Qui, la vecchietta che entra per acquistare una coscia di pollo viene trattata meglio di Robbie Williams. Volle cenare con la nostra roba, dopo un concerto. ci chiamarono alla Posta Vecchia di Palo Laziale. E mandò indietro la fiorentina, dicendo che era troppo poco cotta. Io ero lì: impedii che la rimettessero sulla brace, gliela riportai al tavolo, gli dissi: ’Se la mangia sono contento, sennò va bene uguale, perché vuol dire che non se ne intende..’ [...] L’obiettivo è divertirmi e fare testimonianza, come i monaci nel Medioevo. Credo che tramandare la cultura artigiana, la tradizione non contaminata delle alchime, la manualità sua fondamentale in un periodo in cui sembra che senza guanti non si possa far nulla”. Cecchini, a cui la nonna confezionò la prima giacchetta da macellaio a 12 anni, ”e mia madre che mi sognava impiegato in banca si mise a piangere”. Cecchini, che da studente di veterinaria a Pisa si ritrovò tragicamente orfano e responsabile della macelleria in pochi giorni, ”e per fortuna il mio babbo prima di morire mi affidò a Orlando, il più grande selezionatore di carni del mondo, uno che dice orgoglioso ’Noi si conosce la verità delle carni’. [...]”» (Licia Granello, ”Il Venerdì” 19/3/1999).