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 2006  agosto 25 Venerdì calendario

FEIFFER Jules New York (Stati Uniti) 26 gennaio 1929. Cartoonist. «[...] ”Cartoonist, disegnatore satirico, scrittore, con tante lineette in mezzo, è tutto mischiato

FEIFFER Jules New York (Stati Uniti) 26 gennaio 1929. Cartoonist. «[...] ”Cartoonist, disegnatore satirico, scrittore, con tante lineette in mezzo, è tutto mischiato. Ho sempre voluto, fin da piccolo, essere un disegnatore satirico. Adoravo le strisce di Will Eisner, il creatore di The Spirit, che mi aveva molto influenzato. E sa come è andata, anche per dire che erano altri tempi? Ho trovato il suo numero di telefono sull’elenco, l´ho chiamato. Ero timidissimo, ma gli ho mostrato i miei disegni. Ha detto che erano orribili, e lo erano, ma ha scoperto che sapevo tutto di lui e mi ha preso come una specie di mascotte. Poi, a poco a poco, lavorando tantissimo, ho imparato e ho cominciato a disegnare e a scrivere i testi delle sue strisce, sette pagine ogni domenica”. Poco dopo, nel 1951, Feiffer venne richiamato per la guerra in Corea. ”E per la prima volta mi sono trovato a confrontarmi con una forma di autoritarismo così stupido, che ha influenzato il mio modo di pensare per il resto della mia vita. Ho capito che non volevo più fare strisce ’divertenti’. Volevo fare strisce che attaccassero e criticassero il sistema. Insomma, coi miei cartoons volevo rovesciare il governo. Già, perché allora mi illudevo che quando rovesci un governo, lo sostituisci con uno migliore. Adesso sono un vecchio signore, e so che purtroppo non è così, e che ogni nuovo governo è più corrotto di quello precedente”. Il ritorno ha segnato dunque l’inizio di un modo di far satira così ”aggressivo” che per un po´ ha trovato qualche difficoltà a pubblicare i suoi cartoons. Anche perché, dice ”non ero tanto bravo, avevo molte asprezze nel disegno, e per trovare una voce e uno stile originale ho dovuto lavorare molto”. E ”ho capito anche che dovevo rendere la mia voce più divertente, che dovevo raccontare una storia, che dovevo sedurre il lettore”: e c’è riuscito, come dimostrano le strisce che per quarant’anni sono apparse sulle pagine del Village Voice (ma anche del New York Times, di cui è stato l’unico cartoonist): fino al 2000, quando Feiffer si è ritirato da questo impegno settimanale perché The Voice gli ha fatto un’offerta economica ”inaccettabile”. ”Ma anche perché volevo reinventarmi, perché ero sempre più deluso dalla politica, perché vedevo il popolo americano sempre più resistente al cambiamento, e anche perché forse il mio pubblico stava scomparendo”, e per questo ha pensato che non fosse più il suo momento, e ha preferito ritirarsi tra i disegni per bambini e il teatro e l’insegnamento a Southampton, dove per anni è andato, durante l’inverno, una volta a settimana, in autobus, per un corso su ”humour and truth”. E ama molto i suoi studenti, che, dice, hanno storie meravigliose da raccontare. [...]» (Irene Bignardi, ”la Repubblica” 25/8/2006).