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 2006  agosto 24 Giovedì calendario

Florentino Pérez, «il pescecane» delle autostrade. La Stampa, giovedì 24 agosto Madrid. Il Re del «pelotazo», il sospetto arricchimento rapido

Florentino Pérez, «il pescecane» delle autostrade. La Stampa, giovedì 24 agosto Madrid. Il Re del «pelotazo», il sospetto arricchimento rapido. E soprattutto, come lo pennella Juan Carlos Escudier nella biografia al vetriolo che farebbe la gioia del ministro delle Infrastrutture (ed ex magistrato) Antonio Di Pietro, El Conseguidor, l’Ottenitore. Sono i più diffusi nomignoli, insieme a El Tiburón (letteralmente pescecane, il raider nello slang castigliano) affibbiati a Florentino Pérez, presidente della più importante costruttrice di Spagna, l’Acs (Actividades de Construcción y Servicios Spa), la madre di tutte le polemiche nella fusione, e nei veti, tra Abertis ed Autostrade. El Conseguidor, madrileno, 59 anni, ingeniere civile, terzo di cinque figli di un modesto profumiere, ex direttore generale della Associazione Stradale (con il dittatore Franco), ex delegato delle Nettezza Urbana del Comune natale ed ex direttore alle Infrastrutture del Ministero dei Trasporti (con il governo centrista di Adolfo Suárez), fedele alla fama di mastino che non molla mai la presa, snobba i niet di Roma per la sua incompatibilità nel matrimonio, dove la sua holding (fatturato 2005 di 12,11 miliardi di euro, utili netti per 609 miliioni di euro), se le nozze vanno in porto, conseguirebbe il secondo posto con il 12,5%. Una prova? Pérez ha acquisito, tramite la sua finanziaria Inversiones Vesan, solo in questo ultimo polemico mese, 1,19 milioni di titoli di Acs, sborsando nientemeno che 40,5 milioni di euro. Altro che costruttori fuori dal Autostrade Abertis. «Il prestito viene dal Santander di Botín vista la sua amicizia personale con l’ad Alfredo Sáenz», rivela El Confidencial. Cosí, con 32,29 milioni di titoli pari al 9,153% del capitale, il Pescecane ha rafforzato la posizione di terzo azionista della costruttrice, dopo il 20,007 % della Corporación Financiera Alba (Gruppo March) e il 10,007 degli «Albertos», i cugini e discussi faccendieri Alberto Cortina ed Alberto Alcocer.  dal suo passato politico che bisogna partire per capire come El Rey del pelotazo, un ingeniere che ha messo piede nei cantieri solo per le inaugurazioni, sia diventato uno degli uomini più ricchi di Spagna, con un patrimonio personale stimato in 650 milioni. «La specialità di Florentino sono le relazioni personali e quell’amicizia che occupa uno spazio tra il legittimo interesse ed il traffico di influenze», assicura Escudier in «Florentino Pérez, retrato en blanco y negro de un conseguidor». Entrato nel business del cemento nel 1991 come membro della insignificante costruttrice Sae, è sempre stato alla guida di società (prima Ocp, poi dal 1997 Acs) che fanno affari con le commesse statali o regionali, un terreno che maneggia come pochi per il suo passato di amministratore pubblico. «Le sue buone relazioni con i governi del premier popolare Aznar prima e con quello del socialista Zapatero poi lo hanno piazzato in una posizione insuperabile», sintetizza la biografia. L’apoteosi della capacità di ottenere appalti si è palesata dal 2000 al febbraio di quest’anno, durante la sua presidenza del Real Madrid. El Conseguidor è riuscito dove avevano fallito i suoi predecessori, trasformando in urbanizzabili i 15 ettari «verdi» della «Ciudad Deportiva» dove si allenavano i Merengues, nel nord-est della capitale e sul celebre Paseo della Castellana, il futuro centro direzionale di Madrid. Una manna: la squadra allora piena di debiti ha incassato 480 milioni di euro. Sulla gigantesca area si stanno costruendo quattro ciclopici grattacieli, tra i 215 ed i 250 metri d’altezza, in totale 224 mila metri quadrati. E chi costruisce 3 dei 4 skyscraper? Che domanda: Acs. L’ultimo contratto, del febbraio scorso, è di 360 milioni di euro. «Lo stadio del Bernabeu era il santuario del business - sottolinea il biografo -. Pérez, durante la presidenza del Real, ha incrementato la sua fortuna personale di 500 milioni. Il gran pelotazo non l’ha conseguito solo con il club, ma anche con l’Acs, che ha quintuplicato la sua capitalizzazione di borsa. E il conto corrente di Florentino». El Tiburón, simpatico, seduttore, molto ambizioso e con un grande potere di persuasione, è sempre stato bipartisan: amico di popolari e socialisti, regalava palchi ai leader sindacali di sinistra. Oggi la sua onnipresente Acs fa autostrade, Tav, metró, aereoporti, persino restyling come quello del Museo del Prado. E, finora, non l’ha mai fermata nessuno. Gian Antonio Orighi