Eliana Di Caro, Nòva Il Sole-24 Ore 12/1/2006, 12 gennaio 2006
Titolo: LEGO E MONOPOLI: IL GIOCO SERVITO; Data: 12-1-2006 Nel mondo ce ne sono 200 milioni, scatola più scatola meno
Titolo: LEGO E MONOPOLI: IL GIOCO SERVITO; Data: 12-1-2006 Nel mondo ce ne sono 200 milioni, scatola più scatola meno. Quando Fidel Castro prese il potere, annusò il pericolo e ne fece bruciare tutti gli esemplari in commercio a Cuba: la gente poteva mettersi in testa di fare i soldi sul modello di quella diavoleria americana. Inventata, peraltro, da uno spiantato. Un disoccupato della Pennsylvania che sognava ricchezze immense, immaginando di vendere e comprare proprietà. E che, sogna oggi sogna domani, dette vita al Monopoli. Lui è Charles Darrow. Il Monopoli non ha bisogno di presentazioni: chi non ci ha giocato, almeno una volta nella vita? Darrow comincia, è il caso di dirlo, per gioco. Non ha nulla da fare, così inizia a costruire i modellini dei diversi pezzi del Monopoli, basandosi sugli elementi del suo quartiere. Gli amici ci si divertono, la voce di questa nuova moda si diffonde, diventa presto un cult, tanto che i negozi della vicina Philadelphia cominciano a farne richiesta. Darrow confeziona decine di scatole al prezzo di 4 dollari l’una, ma si rende presto conto che non riuscirà mai a soddisfare la crescente domanda. Intuisce, però, che la ricchezza è dietro l’angolo. Presenta così la sua creatura ai fratelli Parker dell’omonima casa editrice. I due, sprezzanti, trovano ben 52 difetti nel gioco e rifiutano. Per poi tornare sui loro passi poco dopo, capendo che quel Monopoli era una gallina dalle uova d’oro. E in effetti il buon Darrow diventa miliardario, grazie alle royaltie percepite. Oggi il Monopoli è realizzato in 27 lingue e venduto in 81 Paesi, ultimo la Thailandia (da dicembre 2005). Le costruzioni Lego hanno anch’esse una bella storia. La storia di Ole Kirk Christiansen, un falegname di Filskov, un villaggio danese. Sa fare un po’ di tutto, giocattoli, assi da stiro, oggetti variegati. A un certo punto, visto che gli affari vanno bene, decide di ingrandire la sua bottega facendone una vera e propria azienda. Sceglie la parola Lego, che deriva dalle parole danesi Leg e Godt (gioca bene). Ben presto comincia a usare anche la plastica, comoda e colorata, per le costruzioni. In Danimarca è un successone. Ma Ole Kirk non fa in tempo a goderne: muore, e il figlio Godtfred prende il timone della società. Da quel momento è una continua escalation, nascono altre figure e oggetti, si inventano set sempre più grandi e complessi. Lego diventa un marchio così famoso quanto appetibile (in tanti, in effetti, lo copiano). Si aprono quattro parchi a tema, i Legoland, in Danimarca, Germania, Inghilterra e California. Poi arrivano anche difficoltà finanziarie, ma questa è un’altra storia. Eliana Di Caro Quale delle due invenzioni è stata brevettata prima? Monopoli: 1935; Lego: 1954