Eliana Di Caro, Nòva Il Sole-24 Ore, 1/12/2005, 1 dicembre 2005
QUEL CD MI PIACE, ME LO ANNOTO SU UN POST-IT
Nòva Il Sole-24 Ore, 1/12/2005
I post-it sono benedetti da Dio. Chi ci lavora ne è ben consapevole, tanto sono preziosi. Ma non sa che c’è del vero in questa considerazione: Art Fry, americano del Minnesota, li concepì in chiesa. Ingegnere chimico, Fry cantava nel coro della sua parrocchia. Puntualmente, quando si alzava e apriva il libretto dei canti, il segnapagina cadeva per terra. E trovare alla svelta gli inni del giorno non era affatto facile. Ci voleva qualcosa che non scivolasse via. Durante un sermone particolarmente noioso, gli venne in mente la creatura del suo amico Spencer Silver che, come lui, lavorava alla 3M nell’area Sviluppo dei nuovi prodotti: un adesivo sottolissimo, fatto con un materiale tale che lo rendeva "attaccabile" a più riprese. Perfetto da applicare a una carta che fungesse da segnalibro.
All’inizio la sua idea fu accolta con scetticismo. Poi l’intuizione si concretizzò, fu perfezionata nel tempo ed ebbe un successo crescente. Ben presto diventò planetario. Oggi i post-it, una vera e propria manna per la 3M che li produce, sono disponibili in otto misure, 25 forme, 62 colori. E venduti in oltre 100 Paesi. Fry è stato indicato dalla rivista «Esquire» tra i primi 100 personaggi al mondo.
Lo stesso riconoscimento non è toccato a James Russell, nonostante la sua invenzione sia però a dir poco epocale: il compact disc. Appassionato musicofilo, era infastidito dalla scarsa qualità del suono del fonografo. Giunse a testare una spina di cactus come puntina, ma non ci furono sensibili miglioramenti.
Un sabato pomeriggio era in casa da solo. Cominciò a immaginare un sistema di registrazione e di ascolto che non prevedesse il contatto fisico tra le parti e capì che il modo migliore per raggiungere questo obiettivo era usare la luce. Rappresentando il codice binario (0 e 1) con il buio e la luce, il tutto in modo compatto, si sarebbe ottenuto un congegno capace di leggere i suoni o qualunque altro segnale. «Altro che sinfonie - realizzò Russell - così si possono immagazzinare intere enciclopedie su un minisupporto». Dopo anni di lavoro, nacque il compact disc. Che fu, nel corso del tempo, adattato ad accogliere informazioni diverse.
Il chimico nato a Bremerton (Washington) brevettò ben 26 tecnologie riguardanti il Cd Rom, e molte altre nel campo dell’ottica. «Ho centinaia di idee che mi frullano nel cervello e che non riesco a far fruttare», pare abbia affermato l’instancabile Russel. Chissà cosa dobbiamo ancora aspettarci.
Quale delle due invenzioni è stata brevettata prima?
Eliana Di Caro
Cd: 1970; Post-it: 1980