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 2005  novembre 03 Giovedì calendario

CUORE A 4 MANI, SANGUE IN BANCA

Nòva Il Sole-24 Ore, 3/11/2005
L’inventore del cuore artificiale è anche il padre dell’accendino senza fiamma. Dei guanti riscaldati a batteria. Dei reggicalze invisibili. uno scherzo? Nemmeno per idea. Ma la cosa più divertente è un’altra: Paul Winchell, morto a 82 anni nel giugno scorso, di mestiere faceva l’attore in popolari serie televisive americane, nonché il ventriloquo. Quando si dice la versatilità fatta persona.
Paul era appassionato di medicina, tanto che decise di iscriversi alla Columbia University a New York (dove era nato) per poi specializzarsi in agopuntura a Los Angeles. L’idea del cuore artificiale gli venne durante un intervento chirurgico eseguito dal medico, e amico, Henry Heimlich: «Perchénon immaginare un organo che pompi il sangue durante le difficili operazioni a cuore aperto, in modo da assicurare una possibilità in più ai pazienti?». Dalle idee ai fatti, per uno come Winchell, il passo fu breve: con l’aiuto e i consigli di Heimlich, disegnò e costruì un prototipo. Ne fece dono all’Università dello Utah, dove a completare l’opera ci pensò il medico Robert Jarvik.
Fu Jarvik, partendo dalle tecnologie brevettate dall’attore americano, a realizzare il primo cuore artificiale effettivamente impiantabile nell’uomo. Un obiettivo che si era posto da quando scoprì che il padre, cardiopatico, aveva bisogno di un trapianto. L’attesa di un organo, si sa, può essere fatale. Dopo qualche tentativo nacque lo Jarvik-7, fatto di dacron poliestere, plastica e alluminio: il primo essere umano a riceverlo, dopo i consueti test sugli animali, sopravvisse per 112 giorni.
A un altro americano, questa volta di Washington, va il merito di aver concepito la banca del sangue. Charles Richard Drew, dopo gli studi alla McGill University Medical School di Montreal e al Columbia Presbyterian Hospital di New York, si dedicò alla ricerca sul sangue e scoprì che dividendo le cellule (i globuli rossi) dal plasma e congelandoli separatamente, la nostra linfa vitale si preservava e poteva essere riutilizzata. Di qui l’idea di raccoglierla e immagazzinarla in una vera e propria "banca".
Un’intuizione rivelatosi preziosa durante i conflitti bellici e all’origine di tutte le strutture di oggi. Drew fece in tempo a godersi ben poco della meritata gloria: morì in un incidente stradale, all’età di 46 anni. L’ultimo riconoscimento, postumo, fu un francobollo.
Quale invenzione è stata brevettata prima?
Eliana Di Caro


Banca del sangue, 1938. Cuore artificiale, 1963